Picchiato, legato e caricato con la forza su un aereo come un pacco postale, questa é stata la scena dell'espulsione di Youssef Al Qaradhawi, predicatore estremista di origine egiziana, esiliato dal Qatar per ordine esplicito del nuovo Emiro Tamim che non ha avuto clemenza nonostante lo stretto rapporto che legava il chierico sunnita a suo padre e a suo zio, che lo avevano ospitato, regaliato del passaporto qatariota, permettendogli l'accesso ai microfono di Al-Jazeera a suo piacimento, rifornendolo copiosamente di contante.
L'ospitalità offerta al predicatore wahabita faceva parte dell'aggressiva politica estera di Doha, che voleva, sostenendo le istanze islamiste più estreme, rifornendo i combattenti takfiri prima in Libia e poi in Siria, mediare tra Hamas e Israele sottraendo il primo all'influenza Iraniana, riuscire a superare 'a destra' l'Arabia Saudita come paese arabo più amico degli Usa e di Tel Aviv.
Qaradawi adesso si trova in Egitto, in un ospedale per ricevere le cure dovute alle percosse avute al momento dell'espulsione dal Qatar.
Qualche tempo fa rammentavamo ai nostri lettori che a farsi burattini dei vari 'Mangiafuoco' imperialisti si rischia sempre, una volta esaurita la propria utilità, di venire scartati e gettati nel camino ad ardere, quello che vediamo non fa che confermare la nostra posizione.
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