martedì 6 agosto 2013

Forze di sicurezza iraniane arrestano a Kerman una spia israeliana in possesso di informazioni sensibili!

"Dati sensibili" sull'economia, la geografia, la politica e l'amministrazione locale di Kerman e della regione circostante, "Con particolare riferimento alle sue miniere di fosfati", questo era il 'tesoretto' di informazioni che l'individuo arrestato nella città occidentale iraniana era riuscito a mettere insieme e si apprestava a consegnare al suo 'controllore' del Mossad, a Bangkok, quando é stato fermato dalle forze di sicurezza della Repubblica Islamica.

Il fatto che l'Istituto di spionaggio sionista abbia scelto la propria cellula di Bangkok per ordire quest'operazione contro la Repubblica Islamica dimostra come Tel Aviv spesso preferisca agire "di sponda" contro paesi del Medio Oriente e dell'Asia Centrale, piuttosto che usare canali d'approccio più prossimi ma anche per questo più prevedibili.

Alla vigilia della caduta di Mubarak anche il "Mukhabarat" del Cairo aveva svelato una rete di agenti sionisti tra Macao, Nepal, Laos e Cambogia. E anche in quel caso gli agenti sionisti avevano fatto 'scouting' reclutando cittadini (egiziani in quel caso) che per lavoro dovessero viaggiare frequentemente verso l'Indocina.

L'arrestato, attualmente in attesa di un processo per direttissima "era pienamente consapevole del significato delle sue azioni e aveva liberamente scelto, per profitto, di diventare una spia al soldo del regime ebraico".

5 commenti:

  1. Chi fà la spia non è figlio di Maria non è figlio di Gesù e và all'inferno con le chiappe in sù.

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  2. Purtroppo lo spionaggio, in tutte le sue forme, al giorno d'oggi è praticato a un livello altissimo. TUTTI i paesi, a partire dalle potenze più influenti, fino ad arrivare alle "repubbliche delle banane", praticano lo spionaggio; infatti, non esiste nazione, grande o minuscola che sia, che non abbia un proprio apparato per lo spionaggio. Poi, che certe nazioni siano, 'spionisticamente' parlando, più aggressive e deleterie di altre, questo è un altro discorso. Ci sono tutta una serie di "regole" non scritte, che regola le varie vicende di spionaggio tra i vari paesi; prendiamo ad esempio Stati Uniti ed ex Unione Sovietica: Quando uno dei due paesi, scopriva e catturava una spia avversaria, la spia veniva logicamente interrogata in tutti modi, ecc... ma non veniva uccisa; la spia straniera, veniva invece messa su un aereo militare o altro mezzo, e rimpatriata alla veloce senza troppi occhi indiscreti intorno. Per lo meno, questo è quello che succedeva ai tempi della guerra fredda tra Usa e Urss. In fondo era un "bene" che fosse così, perchè con lo spettro di una guerra nucleare globale sempre alle porte, non era il caso di mandare tutti quanti al creatore per una semplice spia. Si spia e si viene spiati; è sempre stato così. Nel caso di questa spia sionista, non credo che l'Iran gli darà la pena di morte... anche perchè gli occhi del mondo sono puntati sul nuovo Presidente Rohani e sul futuro prossimo governo... facilmente lo "spionista" [la spia sionista] avrà il carcere a vita o per parecchi anni... oppure, piu verosimilmente, la spia verrà in un qualche modo "convinta" a diventare un agente doppiogiochista, fornendo dati sbagliati o inventati ai suoi handler di Tel Aviv. La storia dello spionaggio è piena di episodi simili.

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  3. hanno fatto bene a prenderli ....

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    1. Benvenuto a lei Mohammed Mahdi Giulio, speriamo che trovi questo blog accurato e interessante e continui a seguirlo a lungo in futuro!

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  4. si , lo trovo molto interessante e soprattutto utile nella attuale mancanza di informazione VERE suuel questioni mediorientali ... complimenti.
    Wassallam

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