Ventidue giorni fa pubblicavamo le considerazioni dell'ufficiale sionista Yaron Formosa, del Comando Nord delle forze di occupazione della Palestina, che rivelavano come le conoscenze tecniche e tattiche assorbite dai militanti di Nasrallah che negli ultimi mesi si sono recati in Siria a sostenere la Repubblica Araba contro l'aggressione mercenaria wahabita abbiano notevolmente incrementato il livello di minaccia che Hezbollah può esercitare verso Tel Aviv, ben lungi dall'indebolirlo o fiaccarlo come si erano inizialmente augurati 'pundit' e osservatori 'A Sei Punte'.
Ieri sulle colonne del quotidiano sionista 'Haaretz' il redattore Amos Harel denunciava preoccupato che, mentre il numero dei miliziani libanesi sciiti caduti in Siria é con ogni probabilità ancora più basso delle cifre 'riviste' che circolavano ultimamente (dalle prime ridicole asserzioni di 'migliaia' di Hezbollah caduti si é passati a voci di circa 250 perdite in battaglia, che forse bisogna ulteriormente 'sforbiciare' di un cinquanta per cento), ma passava poi a ruminare mestamente sulla consapevolezza che gli uomini di Nasrallah in Siria hanno potuto far pratica nell'uso di carri armati e di artiglierie pesanti ceduti loro dall'Esercito siriano.
In particolare la menzione dell'artiglieria é interessante, anche alla luce della situazione al confine tra Libano e regime ebraico visto che finora la massima preoccupazione di Tel Aviv é stata rivolta ai razzi di Hezbollah: rispetto a un razzo, che ha limitata capacità distruttiva (molto volume infatti é destinato al carburante), limitata precisione (errori di diversi metri rispetto ai punti di impatto previsto non sono rari) le artiglierie 'normali' hanno parecchi vantaggi: oltre l'80 per cento della massa di un'ogiva di obice é destinata all'esplosivo, la precisione di un fuoco d'artiglieria ben diretto é superiore a ogni batteria di razzi; i colpi di cannone e obice, inoltre, sono supersonici e non possono venire intercettati, certamente non dai sistemi (peraltro costosissimi e malfunzionanti) finora escogitati da israele.
Siamo come sempre lieti di registrare le ambasce degli occupanti sionisti e speriamo che Hezbollah e i suoi uomini continuino a dare sempre nuovi grattacapi a Tel Aviv e ai suoi sostenitori e manutengoli della Lobby sionista internazionale.
Hezbollah ha una forza difensiva che sara' micidiale in caso di attacco sionista ... Hezbollah e' un esempio di efficienze e forza ... una vera risorsa per un Libano libero e autonomo ... cosa che i sionisti non vogliono .... ora attaccare il Libano costa molto ... e i sionisti sono abituati a usare solo aerei e droni ma a terra sono sei conigli ... e' finita l'era degli intoccabili ... ora saranno obbiettivi vulnerabili ... se osano attaccare avranno partita persa ...
RispondiEliminaHaaretz...quotdiano sionista. Mi hai fatto morire dal ridere... ti prego fai un'altra battuta del genere. You made my day
RispondiEliminaHaaretz é un giornale del regime sionista di occupazione della Palestina, grullo!
EliminaHaaretz è un giornale arabo in lingua ebraica (e inglese su internet) finanziato con soldi arabi. Gli ebrei non lo leggono. Lo leggono gli arabi e i nazicomunisti.
EliminaQuesta dichiarazione dimostra solo la tua ignoranza su Haaretz, quotidiano sionista scritto, stampato, edito da sionisti per sionisti...
EliminaProprietà: Schocken/Nevzlin/Schauberg (proprio nomi arabi! :)
Capiredazione: Aluf Benn/Tamara Litani (altri arabi eh?)
Redazione: (Ci fosse UN ARABO!!!! :)
Ruth Almog – literature, publicist
Moshe Arens – columnist
Noam Ben Ze'ev – music critic
Aluf Benn – editor-in-chief
Meron Benvenisti – political columnist
Bradley Burston – political columnist[69]
Lily Galili [70]
Doram Gaunt – food columnist
Avirama Golan
Michael Handelzalts – theater critic, columnist
Amos Harel – military correspondent
Israel Harel – columnist
Danna Harman – feature writer
Amira Hass – Ramallah-based Palestinian affairs correspondent.
Avi Issacharoff – military correspondent
Sayed Kashua – satiric columnist, author
Uri Klein – film critic[71]
Yitzhak Laor – publicist
Alex Levac – photo columnist
Gideon Levy – Palestinian affairs columnist
Yoel Marcus – political commentator, publicist[72]
Merav Michaeli – cultural and political commentator
Amir Oren – military affairs
Tsafrir Rinat – environmental issues
Doron Rosenblum – satirist, publicist
Yossi Sarid – retired politician, publicist
Tom Segev – historian, political commentator
Ari Shavit – political columnist[73]
Yair Sheleg – Jewish religious affairs[74]
Nehemia Shtrasler – economic affairs, publicist
Simon Spungin – Deputy Editor, English Edition
Ze'ev Sternhell – political commentary
Yossi Verter – political reporter
Esther Zandberg – architecture
Benny Ziffer – literature, publicist
Nessun sionista legge Haaretz. Al massimo qualche ebreo rinnegato. L'editore riceve finanziamenti da arabi.
EliminaCome se io dicessi che il re dell'Arabia Saudita rappresenta il tuo pensiero solo perché arabo e con un cognome che suona vagamente come il tuo nick name.
Hai pubblicato nomi ebrei..e allora? Come se dovessi dirmi tu che esistono ebrei che rinnegano tutto per un piatto di lenticchie.
E poi se controlli ci sono articoli scritti da Arabi (oudet basharat, e un altro paio...inoltre Gideon Levi e la Hass sono convertiti all'Islam..non sono ebreii)
Haaretz è un giornale per arabi, per nazicomunisti e per ebrei rinnegati.
Haaretz non rappresenta ne gli Ebrei, ne Israele, ne il Sionismo
Se proprio vuoi leggere un quotidiano sionista leggiti http://www.israelnationalnews.com/
Questo concentrato di idiozia meriterebbe a buon diritto la cancellazione assoluta ma PALAESTINA FELIX non cancella nessun commento, lo lasciamo a testimonianza della stupidità dei sionisti.
EliminaQuando non sai come rispondere all'evidenza insulti, sbraiti oppure falsifichi. E' il tuo classico modus operandi.
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