Qualche nostro lettore ci ha chiesto cosa esista di vero nelle voci ricorrenti di un "coinvolgimento" del regime ebraico di occupazione della Palestina negli scontri attualmente in atto tra i terroristi takfiri manipolati da CIA e Mossad e le forze regolari siriane supportate dai volontari di Hezbollah e delle milizie sciite dei Battaglioni Abu al Fadl al Abbas.
Abbiamo messo in moto la nostra rete di fonti e contatti e siamo riusciti a ottenere conferma (supportata anche dalel colonne del quotidiano libanese As-Safir) che una serie di immagini satellitari e di 'soffiate' di intelligence sono state passate da Tel Aviv ai comandi terroristi attivi in Siria.
Inoltre parrebbe che unità dell'esercito sionazista specializzate in 'jamming' e guerra elettronica abbiano cercato di interferire e intasare i network di comunicazione delle forze siriane e alleate; abituati dalla necessità a inventare soluzioni d'emergenza gli uomini delle forze di Assad (e ancor più i miliziani Hezbollah e i volontari sciiti) hanno fatto ricorso a portaordini e mezzi 'analogici' bypassando le comunicazioni elettroniche laddove compromesse, vanificando così gli sforzi sionisti.
Negli ultimi scontri avvenuti nel Rif Dimashq almeno 200 terroristi wahabiti sarebbero stati eliminati, tra di essi sarebbero stati identificati Mustafa
al-Manjweiq, Fawaz Izz-Eddin, Abdul-Karim Shreidi, Ahmad Tayyareh,
Samir Bweidani, Hassan al-Mleis, Qassem Ainiyeh, Mohammad Taleb ed
Adnan Abdul-Aziz.
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