E' da un po' di tempo che non parlavamo più del Generale Haftar, l'Ex-capo di SM di Gheddafi (prigioniero in Chad e poi transfuga in Usa) che aveva dichiarato di voler 'ripulire' la Cirenaica dalle milizie allineate con la Fratellanza Musulmana. L'ultima volta avevamo segnalato la 'tregua' dichiarata all'indomani delle dimissioni del Governo, che avrebbe dovuto durare fino alle elezioni del 25 giugno.
Bene, le elezioni si sono svolte, ma, contemporaneamente, Haftar ha emesso un "ultimatum" verso i cittadini turchi e qatarioti che si trovano nel paese, accusandoli di essere sostenitori e facilitatori dei gruppi terroristici dando loro "non più di quarantott'ore" per lasciare il paese nordafricano.
L'ambasciata di Ankara e i consolati in Cirenaica sostengono di avere organizzato la partenza di quattrocento venti cittadini anatolici con la collaborazione delle Turkish Airlines, che hanno organizzato voli speciali dall'aeroporto di Misurata.
La mossa di Haftar ha senso visto che Turchia e Qatar sono i maggiori sponsor della Fratellanza Musulmana tanto in Libia, come lo erano anche in Siria (fino a quando gruppi terroristi allineati con l'Ikhwan hanno mantenuto una presenza sensibile nel paese) e in Egitto prima dell'intervento correttivo del Generale Al-Sisi.
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