Troviamo sulle pagine dell'edizione web del quotidiano libanese 'As-Safir' una intervista al responsabile relazioni estere del Movimento di Resistenza Hamas, Ousama Hamdan il quale si dilunga elaboratamente sullo stato dei rapporti tra Hamas e il libanese Hezbollah; rapporti che molti, un paio di anni fa, davano per profondamente e quasi irrimediabilmente compromessi.
"Le nostre relazioni con Hezbollah sono profonde e migliori di quanto la maggior parte degli osservatori possano pensare, persino tra coloro con le posizioni più ottimiste"; Hamdan probabilmente é in grado di fare queste affermazioni grazie al fatto che la componente armata e combattente del Movimento di Resistenza islamico palestinese non aveva mai veramente aderito alla 'svolta' filo-qatariota di alcuni rappresentanti politici di vertice e ha potuto continuare a coltivare i legami tecnici e logistici con i militanti libanesi.
Hamdan ha anche elaborato sullo stato attuale delle brigate di Hamas di fronte all'aggressione armata israeliana dichiarando che, quando un'organizzazione di Resistenza riesce a innervarsi profondamente nel tessuto sociale di una popolazione (come Hezbollah ha fatto con grandissimo successo tra gli sciiti libanesi e come apparentemente Hamas sta riuscendo a fare nella Striscia di Gaza) azioni puramente militari non possono riuscire a sradicarla, come leader e generali sionisti ancora non sono riusciti a capire dopo le loro esperienze nel 2000 e nel 2006 contro il Libano e nel 2008, 2012 e adesso contro Gaza.
Anche questa volta divisioni tra fazioni, corruzione, gelosie e petrodollari hanno impedito che si saldasse un fronte unico per abbattere definitivamente Israele. Grande amarezza perchè un risultato epocale era veramente alla portata di mano. Federico
RispondiEliminaPer abbattere definitivamente israele? ma non ti rendi conto delle stupidate che dici? israele ha una forza militare immensamente piu grande dei suoi vicini,in questi giorni stanno scherzando ma nel caso che dici tu(un atttacco coordinato dei vicini) non userebbero i guanti per salvare la faccia davanti al mondo...
RispondiEliminaIl solo Egitto fa 80 mln di persone, dieci volte i sionisti. Chi è lo stupido, coglione? Federico
EliminaFederico, sei un gran uomo e un grande osservatore politica e militare.
RispondiEliminaVv la vittoria.
Bisogna essere realisti ... le forze dei palestinesi e di Hezbollah pur avendo una forza notevolemnet suoeriore rispetto a qualche anno fa non sono assolutamente in grado di immaginare un "attacco" a Israele. Le loro forze sono difensive e i sionisti sanno che invadere il libano costerebbe migliaia di morti a loro ... come ora gli costerebbero centinaia di morti se invadessero Gaza ... ma la forza militare sionista non e' battibile in uno scontro diretto ... togliamecelo dalla testa ... l'obbiettivo raggiungibile e' la cacciata dei sionisti TUTTI dalla cisgiordania ... questo obbiettivo e' raggiungibile se le forze palestinesi invece di litigare siano coese senza prendere iniziative scoordinate come spesso fanno ... Hezbollah ha una organizzazione prima di tutto ordinata cosa che invece i palestinesi non hanno ... quindi lo sforzo e' creare una unita' di intenti e obbiettivi RAGGIUNGIBILI senza le favole di un abbattimento del regime sionista ...
RispondiEliminaSe OGGI avvennisse un attacco a Israele UGUALE a quello del 1973 la vittoria per gli arabi sarebbe CERTA.
Elimina1. Israele è dieci volte più urbanizzata di 40 anni fa e quindi ha più infrastrutture da sfruttare/distruggere (l'assenza di infrastrutture fu una delle paradossali cause che consentì ai sovietici di resistere all'assalto tedesco)
2. La tecnologia moderna consente enormi potenze di fuoco a truppe non meccanizzate (vedi Hezbollah nel 2006)
3. I paesi arabi hanno una demografia che ha ormai soverchiato Israele.
4. La Siria ha mantenuto o rafforzato la forza militare del '73 e oggi è senza dubbio il paese arabo più forte militarmente.
5. L'Iran è dotato di missili balistici (a testata convenzionale) in grado di raggiungere il territorio sionista.
Un attacco Siria+Hezbollah+Egitto avrebbe probabilità di vittoria attorno al 60-70%. 90% con l'intervento iraniano. Federico
Carissimo Federico, condividiamo QUASI TUTTO quel che hai detto, il problema é che nel 1973 l'attacco del Ramadan fu possibile perché c'era la potenza globale dell'URSS a controbilanciare quella USA e le due superpotenze si limitarono a fornire il sostegno materale ai loro alleati...oggi purtroppo se anche una vasta coalizione arabo/musulmana attaccasse l'illegale entità sionista gli USA interverrebbero SUBITO in suo favore mentre la Russia di Putin sebbene "risorta" rispetto ai livelli di avvilimento e umiliazione raggiunti negli anni sciagurati di gorbachef ed eltsin non é ancora in grado di proiettare la propria potenza all'esterno con la stessa prontezza degli Stati Uniti (la stessa mobilitazione navale pro-Siria degli scorsi due anni mise quasi in crisi le capacità di Mosca di 'esternalizzare' la sua forza) quindi per arrrivare a quel Benedetto Giorno (che arriverà...) bisogna attendere che gli Usa non siano più in grado (materialmente o per mancanza di volontà politica) di intervenire a favore dei sionisti...le attuali mosse dei BRICS per abbandonare il dollaro come valuta di scambio internazionale sono un importantissimo passo in quella direzione.
EliminaMI permetto, egregio Kahani, di dissentire sull'intervento degli USA nel prossimo conflitto arabo-israeliano. Gli USA eserciteranno di sicuro pressioni, minacce mafiose e ricatti sugli arabi ma MAI potrebbero intervenire militarmente a fianco dei sionisti, perchè una tale azione li inimicherebbe ai miliardi di mussulmani che abitano dall'Indonesia al Marocco. Dalla Russia il fronte arabo si può solo attendere materiale bellico prima dell'inizio delle ostilità, nient'altro.
EliminaFederico
Federico, molto di quello che hai detto è corretto. Nonostante ciò gli USA hanno ancora la forza di attaccare direttamente. Costerebbe loro molte vittime, molti miliardi, e qualche amico (tra i quali escludiamo gli arabi peninsulari che sono e rimarranno legati agli States). Politicamente un attacco farebbe bene al governo, perché seppure vi siano sempre più persone contrarie all'"esportazione" di altra democrazia, alcuni miei parenti sono in viaggio oltreoceano e ciò che mi hanno riferito è decisamente sconfortante.
EliminaLa cosa che ci sono più arabi che sionisti è irrilevante; in quanto tutti i sionisti difenderanno la propria patria, ma non tutti gli arabi marceranno verso i territori occupati. Quello che vedremo invece sarà, come detto dal Sig. Kahani, una sempre più radicale scomparsa del dollaro dalla scena internazionale.
Gli unici che avrebbero le palle di attaccare israele sono hezbollah, siria e iran (+ forse l'iraq)...dubito che l'egitto, con il governo vigente, possa costituire un problema per israele.
RispondiEliminaContinuo a dire che bisogna puntare a obbiettivi raggiungibili e utili anche per la popolazione palestinese, le fantasie di guerre totali a Israele bisogna lasciarle nel cassetto ... Militarmente un attacco diretto non avrebbe alcun risultato, anzi potrebbe consentire ai sionisti di cacciare via anche i palestinesi presenti in cisgiordania mentre gaza diverrebbe un cimitero... Una guerra Iran Israele non e' nemmeno immaginabile ne auspicabile. I sionisti si battono con armi piu' sottili, come il boicottaggio economico e isolamento politico, uno sforzo vero in questa direzione li metterebbe veramente a terra.Hezbollah non puo' impegnarsi i una guerra per cui non e' affatto organizzata e per cui rischierebbe l'annientamento. Hezbollah rapprenta una forza di difesa del libano efficiente e micidiale. E' finita la favola dei paesi arabi uniti in guerre ai sionisti ... basta vedere in questi giorni il silenzio quasi totale dei paesi arabi per non parlare della Turchia che prima faceva proclami per proteggere Gaza e ora sta in silenzio totale.
RispondiEliminaQuindi ci vuole realismo e determinazione ... la lotta e' lunga e va condotta per obbiettivi raggiungibili ... Come la cacciata dei sionisti dalla Cosgiordania ...
Analisi lucida, ma per vincere una guerra bisogna essere anche visionari. Federico
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