Riprendiamo in toto dal sito web di 'Stato e Potenza'.
Per Abdel Fattah al-Sissi, questa è
stata la prima visita in Russia in qualità di presidente egiziano. Al
contrario dei suoi predecessori ha preferito effettuare la sua prima
visita, dopo le elezioni in giugno, in Russia e non negli Stati Uniti.
L’incontro di Sochi era incentrato più
sul commercio e l’economia, che sulle questioni internazionali. Cosa che
non sorprende in questo contesto di « guerra di sanzioni », imposta a
Mosca da Washington e Bruxelles.
Nel mese di agosto cade l’anniversario
dell’apertura ufficiale delle relazioni fra i due paesi. E ora Mosca e
Il Cairo si apprestano a riempire questo anno di contratti fruttuosi,
congelatisi durante la primavera araba. Nel corso degli ultimi due anni,
il commercio fra i due paesi è aumentato del 70%, arrivando a 3,5
miliardi di dollari nel 2012.
Le negoziazioni hanno portato a due
sensazioni: l’Egitto e la Russia creeranno una zona di libero scambio;
il Cairo ha invitato Mosca a partecipare ai lavori del nuovo canale di
Suez, la cui costruzione deve cominciare l’anno prossimo. Il presidente
Vladimir Putin ha affermato, durante la conferenza stampa, che l’Egitto e
la Russia si sono accordati, per prima cosa, sulla creazione di una
zona di libero scambio per aumentare il commercio sulle fonti
energetiche, gas e petrolio compresi, e sull’ampliamento della
cooperazione tecnico-militare:
«I nostri paesi stanno cooperando
attivamente nel settore dell’agricoltura. L’Egitto è un grande
consumatore di grano russo. I nostri partner si sono interessati alle
opportunità di esportazione di questo anno. Per l’Egitto non sarà
inferiore a 5-5,5 milioni di tonnellate. Forniamo circa il 40% dei
cereali consumati in questo paese. I prodotti agricoli costituiscono il
90% delle nostre importazioni dall’Egitto, che ha già aumentato le sue
forniture del 30% ed è disposto ad aumentarle ulteriormente in futuro di
un altro 30%.»
Lo scambio di opinioni sulle questioni
internazionali ha dimostrato non solo che le posizioni del Cairo e di
Mosca in riferimento alla risoluzione dei problemi regionali e
internazionali sono vicine, ma che coincidono, ha dichiarato il
presidente dell’Egitto, aggiungendo che ormai la cooperazione economica e
commerciale con la Russia si sviluppa con una particolare intensità:
«Le negoziazioni hanno aperto grandi
prospettive nel commercio con l’Unione doganale e l’Unione Eurasiatica,
così come nella creazione di una zona industriale russa in Egitto. Avevo
già espresso le mie speranze verso una maggiore cooperazione che
sarebbe andata ad aggiungersi al nuovo progetto del canale di Suez ».
L’addetto stampa del presidente russo
Dmitri Peskov ha comunicato che Mosca è disposta a concedere all’Egitto
importanti crediti finanziari. Il Cairo sta negoziando da più di un anno
con il FMI un credito di 4,8 miliardi di dollari, ma il FMI trascina
per le lunghe le trattative.
Le società russe sono interessate ad
investire in Egitto nell’estrazione di petrolio e di gas, nello
sfruttamento dei giacimenti di oro, nell’assemblaggio di vetture e
materiale industriale. Così il volume di investimenti di Lukoil è
stimato a 127 milioni di dollari. Un importante produttore di gas
indipendente, Novatek, è pronto a sborsare 70 milioni e il costruttore
di auto SMB Ingeneering, 30 milioni di dollari.
Il progetto del nuovo canale di Suez e
dell’ammodernamento del vecchio canale è stato reso pubblico il 5
agosto. I lavori dureranno almeno 3 anni e costeranno circa 8 miliardi
di dollari. Il progetto prevede la creazione di un canale parallelo
lungo 72 km, l’allargamento del canale esistente e la costruzione di un
sistema di gallerie stradali e ferroviarie. Tuttavia, il presidente
al-Sissi ha proposto di accelerare questo « cantiere del secolo » e di
terminarlo in un anno. 17 società civili lavoreranno su questo progetto.
L’esercito si occuperò dei lavori di ingegneria civile.
Quest’anno il canale di Suez, lungo 160
km, ha celebrato il suo 145esimo anniversario. Il pedaggio per il suo
attraversamento porta annualmente al tesoro egiziano circa 5 miliardi di
dollari. Le autorità egiziane si sono poste l’obiettivo di aumentare i
profitti del 260 %. Oltre alla creazione di un nuovo canale, l’Egitto
costruirà intorno a questo vaste zone industriali, delle quali si
occuperà la Russia. Verranno ospitati cantieri navali, fabbriche per la
costruzione di container e per l’assemblaggio di vetture.
Secondo le previsioni, la costruzione di
una nuova via d’acqua permetterà alle navi di ridurre il tempo di
percorrenza da 11 a 3 ore. Il traffico sarà più o meno raddoppiato e si
passerà da 49 a 97 navi al giorno.
L'Orso ed il Coccodrillo firmano il settimo sigillo
RispondiEliminaL'aquila spennacchiata è sempre più disperata
Ivan
Poi dirlo forte Ivan!
RispondiEliminaQuesta e una buona cosa! Così si fa! Cooperare, investimenti, sviluppo, ma sopratutto AMICIZIA!
Speriamo che poco a poco i imperialisti perderanno la loro influenza in quella zona, almeno in Egitto e Irak(che sono così ricche)