"Forniremo il nostro potere militare alla Cisgiordania, anche se questo impegno non prevederà una effettiva presenza di nostri uomini in quel teatro". Queste le inequivoche parole con cui l'Hojatoleslam Ali Shirazi, rappresentante della Guida Suprema presso il Corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica (IRGC) ha ribadito un concetto già più volte espresso negli ultimi mesi.
A luglio scorso, nel pieno del confronto militare tra l'eroica Striscia di Gaza e l'illegale regime ebraico di occupazione della Palestina, fu proprio la Guida Suprema Khamenei ad auspicarsi che presto la Cisgiordania potesse insorgere in armi per dividere la pressione di Tel Aviv sul ghetto palestinese assediato.
In seguito, dopo la fine delle ostilità estive, il Capo della Forza Aerospaziale dell'IRGC, Amir Ali Hajizadeh, ripeté quell'augurio, specificando che l'Iran non si sarebbe tirato indietro dall'imperativo morale di aiutare la Resistenza nella West Bank esattamente come ha fatto da molti anni a questa parte con quella di Gaza.
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