Poco dopo il discorso del Generale Haftar in cui l'Ex-capo di SM di Gheddafi rivendicava la conquista da parte dei suoi uomini e dell'Esercito del Governo in esilio da Tripoli di circa l'80 per cento del capoluogo cirenaico, arriva la notizia che, secondo ospedali, cliniche e organizzazioni non governative attive nell'area in questione il numero dei morti in sei settimane di battaglia intermittente avrebbe sorpassato quota 400.
Dopo una più o meno rapida avanzata le forze attaccanti sono ormai da molto tempo bloccate attorno all'area portuale, ultimo ridotto dei miliziani islamisti sostenuti da Turchia e Qatar; tuttavia i bombardamenti aerei, di lanciarazzi multipli e di mortai avrebbero reso inoperabili la maggior parte delle infrastrutture, tagliando anche una delle ultime vie d'approvvigionamento di viveri e beni per la popolazione civile ancora bloccata in città.
Nonostante questo sembra che i combattimenti non debbano arrestarsi e, anzi, potrebbero presto espandersi anche verso l'Ovest del paese e le zone controllate dall'alleanza 'Fajr Libya'.
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