"Alcuni ci chiedono di ritirare i nostri uomini dalla Siria; ma io dico a costoro: 'Unitevi a noi nella battaglia contro i takfiri in Siria, unitevi a noi e andiamo insieme a combattere in Irak; perché combattere i terroristi in questi paesi é prima e innanzi tutto una maniera di difendere la nostra patria, il Libano!". Con queste parole nell'annuale ricorrenza della 'Giornata dei Leader Martiri' Nasrallah ha liquidato le usuali ipocrite critiche mosse alla Resistenza sciita libanese dal campo filosaudita e filoamericano dell'Alleanza 14 Marzo riguardo il suo coinvolgimento militare in Siria. La menzione dell'Irak ha fatto addirittura preconizzare a qualche osservatore che presto potrebbero diffondersi notizie riguardo la presenza di operativi di Hezbollah anche in Mesopotamia.
Del resto forze speciali di Hezbollah si erano già viste in Irak in occasione dell'Arbaeen, ma semplicemente come consulenti di sicurezza per l'enorme adunata di pellegrini sciiti; in quell'occasione avevamo espresso la possibilità che alcuni di quegli 'esperti' si fermassero in Irak a offrire la loro esperienza anche nella lotta contro l'ISIS.
Nasrallah ha condannato i crimini del 'califfato' del Daash e ha dichiarato che esso con la sua ideologia bigotta ed eretica é una minaccia per tutti i musulmani, non solo per gli Sciiti e che se non viene fermata la vioenza dell'ISIS prima o poi colpirà anche la Mecca e Medina. Nel corso della cerimonia pubblica migliaia di palloncini bianchi e gialli sono stati liberati in aria in luogo delle raffiche di arma da fuoco che in precedenza punteggiavano simili occasioni.
Si sa che nel folklore politico arabo, specie in occasioni che celebrano il sacrificio o commemorano vittorie o eventi bellici fare fuoco in aria é una tradizione; ma Hezbollah ha volontariamente rinunciato a questo modo di fare in omaggio al tentativo di costruire un clima politico interno più sereno e meno bellicoso. Poche settimane fa il Governo libanese ha lanciato una campagna di rimozione di bandiere e placard di personaggi politici dai luoghi pubblici e il partito di Nasrallah ha collaborato attivamente accettando le misure dell'Esecutivo.
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