Si sa, quando le cose vanno male gruppi che prima erano alleati iniziano a ricordarsi tutti i dissidi, le gelosie, gli odi, le invidie e spesso possono arrivare allo scontro diretto ancor prima che il loro comune avversario abbia deciso di colpirli a sua volta; é quello che a Zabadani sta succedendo tra i wahabiti di Al-Nusra, mercenari inviati in Siria dai petrodollari di Casa Saoud e i membri di Ahrar al-Sham, altra organizzazione terroristica.
I membri di Al-Sham avrebbero chiesto ai loro complici di negoziare una resa verso i militari siriani e i loro alleati di Hezbollah che ormai stringono la cittadina montana in un assedio senza uscita e dal quale i takfiri non hanno speranza alcuna di vedersi liberati.
A far precipitare il morale degli Al-Sham sarebbe stata la recente distruzione anche degli ultimi tunnel che dal Sud di Zabadani andavano verso Madaya.
Per tutta risposta i wahabiti hanno risposto picche aggiungendo che potrebbero rivolgere loro stessi le armi contro gli ex-alleati se essi dovessero cercare di trattare sottobanco con gli assedianti.
Dei circa 1000 terroristi ancora a Zabadani meno di un terzo sono di Ahrar al-Sham, gli altri di Al-Nusra.
Che dire, speriamo che i takfiri finiscano a spararsi a vicenda: ai militari siriani e ai seguaci di Nasrallah non resterebbe che rilassarsi in attesa di spazzare via i resti della faida interna.
cosa si ammazzano tra ceceni uzbeki afgani?
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