Nonostante l'estrema ondata di caldo estivo le università irakene sono ancora aperte e persino affollate: non vi sono sessioni straordinarie di esami però; coloro che le popolano sono centinaia, migliaia di studenti, assistenti e giovani professori in tute ginniche e magliette mimetiche che ricevono da istruttori governativi i rudimenti dell'uso e della manutenzione dei fucili d'assalto, delle tecniche di combattimento di squadra e corpo a corpo.
L'iniziativa, diramata dal Governo Abadi col sostegno delle forze armate e sponsorizzata dalle maggiori autorità religiose sunnite, sciite e cristiane del paese mira a dare un minimo di preparazione militare diffusa in maniera da rendere più agevole, in caso di necessità, la formazione di unità di milizia popolare per combattere i terroristi dell'ISIS o più spedito il processo di addestramento nel caso che i giovani vengano richiamati nell'Esercito o in una forza di mobilitazione popolare.
Soltanto nella Facoltà di Medicina del quartiere settentrionale di Bagdad, Al-Adhamiyah, duecentocinquanta persone stanno ricevendo questa base di addestramento; si calcola che in tutto il paese siano ormai diverse migliaia i giovani e i giovani adulti coinvolti in questo ciclo di apprendistato militare.
L'intera società irakena é ormai mobilitata contro l'ISIS, al di là di qualunque steccato etnico, settario, politico o ideologico, avendo completamente capito che la minaccia posta dai fanatici mercenari del 'Daash' allo stato mesopotamico é di tipo esistenziale.
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