Con la forza della determinazione, autoinfliggendosi una tortura che ha minato la sua salute e potrebbe condurlo al martirio, il militante della Jihad Islamica Palestinese Mohammad Allan é riuscito a piegare i propri carcerieri, che gli hanno proposto la liberazione il prossimo 3 novembre se interromperà il proprio sciopero della fame.
Allan, di professione avvocato, attivo nella Jihad Islamica in Cisgiordania, venne arrestato lo scorso novembre dagli invasori ebrei e tenuto in 'detenzione amministrativa' senza nemmeno un'accusa formulata contro di lui.
Da tre mesi porta avanti un durissimo sciopero della fame; il rappresentante legale di Allan, Jamil al-Khateeb, ha detto che sta solo al suo assistito di accettare o meno le proposte del regime ebraico.
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