"Il 2015 é stato l'Anno delle Battaglie e il 2016 sarà l'Anno delle Vittorie, che decreteranno il definitivo tramonto della presenza del Daash in Mesopotamia"; con queste parole, pronunciate in un discorso televisivo alla nazione, il Primo Ministro irakeno Haider Abadi ha salutato la conferma della definitiva liberazione della città-capoluogo dell'Anbar, dove ogni presenza organizzata dei tagliagole dell'ISIS é stata sgretolata dagli attacchi delle forze di terra irakene e dei jet dell'aviazione governativa.
Subito dopo si é imbarcato su un elicottero che lo ha portato nel cuore del complesso universitario di Ramadi, sorvolando proprio il quartiere dei palazzi governativi dove si erano consumate poco prima le ultime sparatorie con i takfiri superstiti. Una volta sbarcato Abadi é stato ricevuto dai comandanti dell'Esercito regolare, delle Forze di Sicurezza Interna e da alcuni leader delle Unità di Mobilitazione Popolare.
Nel mezzo dell'entusiasmo generale, con la popolazione civile scesa in strada a celebrare la liberazione e il ritorno alla vita normale, le forze militari irakene sono riuscite a eliminare un famigerato comandante dell'ISIS, Tahsin Wasiq Hashim e a catturarne un secondo, il cui nome non é ancora stato rivelato, che cercavano di confondersi coi civili e far perdere le loro tracce.
adesso tocca a Fallujah!Voglio vedere come faranno i takfiri a "tenere" la cittadina dopo la caduta di Ramadi!Gli irakeni devono accordarsi con i siriani per interrompere la strada che viene da Quaim!
RispondiEliminaOra inizia la ricerca dei takfiri che si nascondono tra la gente... La pulizia va fatta bene rispettando i diritti il più possibile in modo fa idolare questi assassini ed evitare un appoggio sotterraneo utile a riaprire una guerriglia che non farebbe altro gioco che dei sauditi e altri sgherri pronto a ricominciare tutto d'accapo,ci vuole intelligenza e fermezza e soprattetto evitare esclusioni religiose ... Se si vuole evitare nuove infiltrazioni takfire bisogna che tutte le componenti della società iraqena siano coinvolte nella ricostruzione altrimenti si va incontro ad un fallimento,l'inizio sarà importante ...
RispondiEliminaAlp Arslan
mah,io come al solito sono ottimista! ho l'impressione che gli irakeni dopo le scissioni e le lotte degli anni scorsi si siano " compattati" attorno alla loro bandiera! Sciiti e sunniti iraakeni hanno forse compreso che le divisioni e le lotte interne sono controproducenti!L'invasione dei tafkiri è stato il risultato di quelle lotte!Adesso basta!L'Irak è uno stato che ha grandi possibilità,però la sua gente non deve farsi la guerra,ma essere unita!
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