Come avevamo annunciato il deficit proiettato per l'anno fiscale 2015 dal Regno Saudita si é rivelato ben più pesante del previsto, arrivando a totalizzare 98 miliardi di dollari. Quello per il 2016 dovrebbe aggirarsi, secondo i 'contafagioli' di Re Salman, attorno agli 87, ma, esattamente come le previsioni per il 2015 sono state sforate, ci si può attendere che anche queste si rivelino troppo ottimistiche, tantopiù che tutte e due le ferite sanguinanti del bilancio saudita (sostegno a ISIS e altri gruppi takfiri in Siria e invasione dello Yemen) sono ancora aperte.
Il deficit del 2015 ha costretto per la prima volta in assoluto Riyadh a rivolgersi al mercato internazionale del debito, emettendo obbligazioni e scavando profondamente nelle proprie riserve valutarie che sono precipitate da oltre 700 miliardi di dollari nel 2014 ai 628 miliardi di novembre 2015.
Ma ancora più preoccupante é la "ricetta" ideata dai cortigiani di Re Salman per il prossimo anno, che vede l'aumento (in alcuni casi il raddoppio) dei prezzi di acqua, luce, benzina, gasolio e kerosene, oltre all'introduzione di imposte per moltissimi beni (nel regime wahabita non esiste l'IVA) e un aumento delle tariffe dei servizi pubblici.
Come abbiamo spiegato ai nostri lettori i dati sul "reddito medio" saudita sono 'drogati' dal ristretto numero di ultra-miliardari della famiglia reale, ma il suddito saudita medio é un poveraccio che sopravvive malamente con uno stipendio da impiegato pubblico che ha ottenuto grazie alla raccomandazione di un parente o di un vicino 'ammanicato' con la corte.
Questa batteria di rincari peggiorerà notevolmente lo stile di vita della maggioranza non privilegiata; e potrebbe addirittura fare da detonatore a manifestazioni di malcontento popolare. Il tutto sperando che il prezzo medio del barile di petrolio non scenda sotto i 40 dollari, cosa che, come indicato da tutti gli analisti del settore, quasi sicuramente farà nel corso dell'anno venturo.
Ma la cosa ridicola è che sono loro a imporre i prezzi del petrolio
RispondiEliminaMa possibile che non tra i sudditi ma tra i membri della famiglia reale non vi sia nessuno che intraveda l'inevitabile esito della suicida politica adottata dalla elite che governa?
RispondiEliminaNo, sono cime gli americani... Vivono nella loro "bolla" di realtà falsata...
EliminaUn antico detto recitava: chi di spada ferisce di spada perisce, talmente vero che il prossimo passo sarà la decapitazione, letterale, della famiglia regnante.
RispondiEliminaOhhhh come sono furbi i BEDUINS volevano mettere in difficoltà Santa Madre Russia!
RispondiEliminaOra i BEDUINS sono nel loro elemento naturale, LA MERDA, ed hanno messo nei guai anche gli AMERICULI mandando fuori mercato il petrolio da scisto, sono veramente GENIALI.
Il BEDUINISTAN si spaccherà, i luoghi santi finiranno sotto il controllo Egiziano grande paese, parte del sud verrà inglobato dall'eroico Yemen, l'est ricco di petrolio ed a maggioranza Scita formerà uno stato a se ovviamente in ottimi rapporti con l'Iran.
Oh come saranno felici QUEI GRANDI FIGLI DI TROIA DEL NUOVO MEDIO ORIENTE! Il loro piano si realizza in toto solo a 1.500 kilometri più a sud, errore del GSM? Accattatevi un GLONASS DEFICIENTI!
Ivan Demarco Orlov
Paesi come l'Italia ringraziano per la manna del petrolio basso e la politica di draghi permessa dalla deflazione.
RispondiEliminaChissà se grazie ai bombardamenti russi ed ai 10 dollari scarsi che l'isis riceve a barile di petrolio (poche centinaia di euro a camion), la vendita di petrolio isis non cessi totalmente ... speriamo
Per l'Arabia sta scommettendo sul fatto che tra alcuni anni avrà meno concorrenti ... secondo alcune stime ha riserve valutarie per reggere 5 anni