Onoriamo il martire Ali Qassem, combattente di Hezbollah caduto in Siria nella lotta contro l'eresia takfira e wahabita!

Non é la prima volta che sulle pagine di PALAESTINA FELIX dedichiamo un post alla memoria di un martire caduto nella lotta per la difesa della Siria. Temiamo che questa non sarà certamente l'ultima. Vorremmo ricordare anzi, come abbiamo tenacemente difeso la scelta di chiamare i caduti in questa battaglia per la Civiltà col nome con cui vengono onorati dai loro commilitoni e camerati, cioé, appunto, "martiri" nonostante a qualche lettore questa parola paresse poco 'battagliera'.

Non solo perché "Shaheed" é il termine usato in Arabo per essi, ma anche perché, attenti all'etimologia come tutti i Letterati, riteniamo che "martire", cioé 'testimone' rappresenti in pieno lo sforzo di questi eroi che hanno dato le loro vite per testimoniare che "Islam" non é takfirismo, non é wahabismo, non sono le eresie di qualche sozzo "imam" o "sceicco" saudita o ikhwanita, Islam é Storia, Cultura e Civiltà plurisecolare cresciuta in mezzo ad altre culture e religioni e sviluppatasi insieme con esse.


Non troviamo migliore conferma di ciò della foto con cui commemoriamo il giovane combattente di Hezbollah Ali Qassem, caduto recentemente in Siria, che prima della sua morte si era fatto immortalare in un santuario cristiano a fianco di un'icona della Vergine Maria. Per il vero musulmano non é minimamente sconveniente visitare o persino onorare con un saluto un luogo sacro della religione cristiana e tantomeno riverire Maria, citata e lodata nel Corano.

Possa il ricordo di Ali Qassem e del suo sacrificio ispirare le gesta e rischiarare le vittorie future degli uomini di Hassan Nasrallah!