Sessione n. 200
Commissione programma e relazioni esterne (PX)
Oggetto 25: PALESTINA OCCUPATA
Discussione
Sottoposta da: Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Qatar e Sudan
IA Gerusalemme
Il comitato esecutivo,
1. Avendo esaminato il documento 200EX/25,
2. Richiamandosi alle quattro disposizioni della convenzione di Ginevra (1949) ed i relativi protocolli (1977), alle regolamentazioni del Tribunale de L’Aia in territorio di guerra, alla convenzione de L’Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato (1954) ed i relativi protocolli, alla Convenzione sui mezzi per proibire ed impedire l’importazione, l’esportazione ed il trasferimento illegale di beni culturali (1970) e alla Convenzione per la protezione del Patrimonio Culturale e Naturale Mondiale (1972), all’iscrizione della città vecchia di Gerusalemme e delle mura tra i siti Patrimonio Mondiale (1972) e tra i siti del Patrimonio a Rischio (1982), nonché alle raccomandazioni, risoluzioni e decisioni dell’UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale, così come alle risoluzioni e decisioni dell’UNESCO in riferimento a Gerusalmme, ed anche richiamandosi alle precedenti risoluzioni UNESCO in materia di ricostruzione e sviluppo di Gaza ed alle risoluzioni UNESCO relative ai siti palestinesi di Al-Kahlil/Hebron e Betlemme,
3, Affermando l’importanza che Gerusalemme e le proprie mura detengono per le tre religioni monoteiste, anche affermando che in nessun modo la presente risoluzione, che intende salvaguardare il patrimonio culturale della Palestina e di Gerusalemme Est, influenzerà le risoluzioni prese in considerazione dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le risoluzioni relative allo status legale di Palestina e Gerulemme,
4, Condanna fortemente il rifiuto di Israele di implementare le precedenti decisioni UNESCO in materia di Gerusalemme, in particolare il punto 185 EX/Ris. 14, sottolineando come non sia stata evasa la propria richiesta al Direttare Generale di nominare, il prima possibile, un rappresentate permanente di stanza in Gerusalemme Est per riferire regolarmente quanto relativo ad ogni aspetto di competenza UNESCO, né lo siano state le reiterate successive richieste omologhe;
5. Condanna fortemente il fallimento di Israele, potenza occupante, nel cessare i persistenti scavi e lavori in Gerusalemme Est ed in particolare all’interno ed intorno alla città vecchia, e rinnova ad Israele, la potenza occupante, la richiesta di proibire tali lavori in conformità con i propri obblighi disposti da precedenti convenzioni e risoluzioni UNESCO;
6. Ringrazia il Direttore Generale per gli sforzi compiuti nel cercare di ampliare le precedenti risoluzioni UNESCO per Gerusalemme e nel cercare di mantenere e rinnovare tali sforzi;
IB Al-Aqṣa Mosque/Al-Ḥaram Al-Sharif and its surroundings
IB1 Al-Aqṣa Mosque/Al-Ḥaram Al-Sharif
7. Chiede ad Israele, la potenza occupante, di ripristinare lo status quo precedente al Settembre 2000, secondo il quale il dipartimento giordano Awqaf (Fondazione religioda) esercitava autorità esclusiva sulla moschea Al-Aqsa/Al-Haram AlSharif ed il cui mandato si estendeva a tutte le questioni riguardanti l’amministrazione senza impedimenti della Moschea Al- Aqsa/Al-Haram AlSharif, inclusi il mantenimento, il restauro e la regolamentazione degli accessi;
8. Condanna fortemente l’excalation dell’aggresione Israeliana e le misure illegali nei confronti di Awqaf e del proprio personale, e nei confronti della libertà di culto e dell’accesso dei musulmani alla loro Moschea santa Al-Aqsa/Al-Haram AlSharif, e chide ad Israele, la potenza occupante, di rispettare lo status quo storico per cessare immediatamente tali misure;
9. Deplora fermamente i continui assalti alla Moschea Al-Aqsa/Al-Haram AlSharif da parte di estermisti israeliani di destra e delle forze armate, e spinge Israele, potenza occupante, ad intraprendere le misure necessarie a prevenire abusi provocatori che violino la santità e l’integrità della Moschea Al-Aqsa/Al-Haram AlSharif;
10. Denuncia fermamente le continue aggressioni Israeliane verso i civili, incluse figure religiose islamiche e sacerdoti, denuncia l’ingresso con la forza nelle varie moschee ed edifici storici del complesso Al-Aqsa/Al-Haram AlSharif da parte di ufficiali israeliani, inclusi quelli delle cosiddette “Antichità Israeliane”, e l’arresto ed il ferimento di musulmani in preghiera e di guardie di Awqaf; e spinge Israele, la potenza occupante, a terminare queste aggressioni e gli abusi che infiammano la tensione sul territorio e tra le religioni;
11. Disapprova la restrizione di accesso da parte di Israele alla Moschea Al-Aqṣa/Al-Ḥaram Al-Sharif durante l’ Eid Al-Adha 2015 e le conseguenti violenze, e chiede Israele, la potenza occupante, di cessare tutte le violazioni contro la Moschea Al-Aqṣa/Al-Ḥaram Al-Sharif;
12. Condanna fermamente il rifiuto di Israele di concedere visti agli esperti UNESCO incaricati per il progetto UNESCO per il Centro per i Manoscritti Islamici di Al-Aqṣa /Al-Ḥaram AlSharif, e chiede ad Israele di concedere apposito visto agli esperti UNESCO scienza alcuna restrizione;
13. Condanna il danno causato dalle forze israeliane, specialmente a partire dall’Agosto 2015, alle porte e finestre della Moschea al-Qibli all’interno del complesso Al-Aqṣa/Al-Ḥaram AlSharif, e riafferma, a tale proposito, l’obbligo di Israele a rispettare l’integrità, l’autenticità ed il patrimonio cultuarle della Moschea Al-Aqṣa/Al-Ḥaram AlSharif, cosi come nello status quo antecedente, in quanto sito islamico di preghiera e parte del patrimonio culturale mondiale;
14. Esprima la propria profonda preoccupazione sulla chiusura Israeliana ed il divieto di ristrutturare l’edificio del AlRahma Gate, una delle porte della Moschea Al-Aqṣa/Al-Ḥaram AlSharif, e spinge Israele, la potenza occupante, a riaprire tale porta e porre fine all’ostruzionismo nei riguardi dei necessari lavori di restauro, per poter riparare i danni apportati dalle condizioni meteorologiche, specialmente infiltrazioni d’acqua.
15. Chiede inoltre ad Israele, la potenza occupante, di cessare l’impedimento dell’esecuzione immediata di tutti i 18 progetti di ristrutturazione per Al-Aqṣa/Al-Ḥaram AlSharif;
16. Deplora la decisione israeliana di occupare un piano per la costruzione di una tratta stradale nella Gerusalemme Est ed il cosidetto progetto “Liba House” nella città vecchia, cosi come la costruzione del cosiddetto “Kedem Center”, un centro visite nei pressi del lato sud della moschea Al-Aqṣa/Al-Ḥaram AlSharif, la costruzione dell’edificio Strauss ed il progetto di un ascensore nella Piazza Al-Buraq “Western Wall Plaza” e spinge Israele, la potenza occupante, a rinunciare ai progetti sopra citati e a fermare i lavori in conformità con i propri obblighi di fronte alle convenzioni e risoluzioni UNESCO;
IB2 The Ascent to the Mughrabi Gate in Al-Aqṣa Mosque/Al-Ḥaram ash-Sharif
17. Riafferma che la scala Mughrabi e’ parte integrante ed inseparabile del complesso Al-Aqṣa/Al-Ḥaram Al-Sharif;
18. Prende nota del 16^ verbale di monitoraggio e di tutti i precedenti verbali, insieme con i loro addenda preparati dal World Heritage Center e dei verbali sullo stato di conservazione inoltrati al World Heritage Center dal Regno di Giordania e Sato di Palestina;
19. Deplora le continue misure unilaterali Israeliana e le decisioni in merito alla Scala, inclusi gli ultimi lavori condotti alla Porta Mughrabi nel Febbraio 2015, l’istallazione di un ombrello all’entrata e la creazione di una piattaforma di preghiera ebraica a sud della Scala stessa nella piazze la rimozione dei resti islamici del sito, e riafferma che nessuna misura unilaterale Israeliana dovrà venire intrapresa, in conformità con il proprio status e gli obblighi derivati dalla convenzione de L’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato.
20. Esprime inoltre la propria forte preoccupazione riguardo alla dmeolizione illegale di resti omayyadi, ottomani e mamelucchi cosi come altri lavori intrusivi e scavi attorno alla scala Mughrabi e inoltre chiede ad Israele, la potenza occpuante, di fermare tali demolizioni, scavi e lavori e che dia seguito ai propri obblighi verso le disposizioni UNESCO menzioante nel pagrafo precedente;
21. Rinnova i propri ringraziamenti alla Giordania per la sua cooperazione e sollecita Israele, la potenza occupante, a cooperare con il Dipartimento giordano Awqaf, in conformità con gli obblighi imposti dalla convenzione de L’Aia del 1954 per la Protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, e di agevolare l’accesso al sito da parte degli esperti giordani con i propri strumenti e materiali per poter effettuare l’esecusione del progetto giordano per la Porta Mughrabi in accordo con le disposizioni UNESCO e World Heritage Committee, in particolare 37 COM/7A.26, 38 COM/7A.4 and 39 COM/7A.27;
22. Ringrazia il Direttore Generale per l’attenzione alla delicata situazione in oggetto, e le fa richiesta di intraprendere le adeguate misure per far che il progetto giordano possa prendere avvio;
IC Missione reattiva UNESCO nella città vecchia di Gerusalemme e mura ed incontro degli esperti UNESCO per la Scala Mughrabi
23. Insiste sull’urgenza di implementare la missione di monitoraggio attivo nella città vecchia di Gerusalemme le proprie mura;
24. Ricorda a questo proposito la disposizione 196 EX/Dec. 26 che stabilisce di considerare, in caso di non avanzamento dei lavori ed in conformità con la legislazione internazionale, altri mezzi per assicurare tale avanzamento;
25. Sottolinea con forte preoccupazione che Israele, la potenza occupante, non ha rispettato nessuna delle 121 risoluzioni del comitato esecutivo cosi come quelle del World Heritage Committee che richiedono l’implementazione della missione di monitoraggio nella citta vecchia di Gerusalemme e le sue mura.
26. Segnala il continuo rifiuto da parte di Israele di agire in accordo con UNESCO e World Heritage Committee che fanno richiesta di un incontro con gli esperti UNESCO in merito alla missione di monitoraggio della città vecchia di Gerusalemme e le proprie mura;
27. Invita il Direttore Generale ad intraprendere le misure necessarie per implementare il sopra citato monitoraggio in accordo con la disposizione 34 COM/7A.20 del World Heritage Committee, prima della prossima riunione del Comitato Esecutivo, ed invita tutte le parti in causa ad adoperarsi per la facilitazione della missione e dell’incontro con gli esperti;
28. Richiede che il verbale e le raccomandazioni evidenziate dalla missione di monitoraggio cosi come il verbale dell’incontro tecnico riguardante la Scala Mughrabi sia presentato da tutte le parti in oggeto;
29. Ringrazia il Direttore Generale per i continui sforzi a sostegno della sopra citata missione di monitoraggio UNESCO e delle risoluzioni UNESCO;
II RICOSTRUZIONE E SVILUPPO DI GAZA
30. Condanna i confronti militari all’interno ed intorno alla Striscia di Gaza ed i danni causati ai civili, inclusa l’uccisione ed il ferimento di migliaia di palestinesi civili, tra cui bambini, cosi come il continuo impatto negativo sulle competenze UNESCO, gli attacchi verso scuole ed altri edifici culturali e scolastici, incluse brecce nelle scuole di United Nations Relief e Works Agency for Palestine Refugees nel vicino oriente(UNRWA);
31. Condanna fortemente i continui blocchi della Striscia di Gaza, che influiscono pesantemente il libero e fluente movimento di personale e aiuti umanitari cosi come l’intollerabile numero di vittime tra i bambini palestinesi, gli attacchi alle scuole ed altri edifici culturali, ed il rifiuto all’accesso all’educazione, e chiede ad Israele, la potenza occupante, di rendere agevoli immediatamente i passaggi;
32. Rinnova la richiesta al Direttore Generale di aggiornare, il prima possibile, l’Antenna UNESCO a Gaza per poter assicurare la pronta ricostruzione di scuole, università, siti culturali, istituzioni, centri di comunicazione e luoghi di culto che sono stati distrutti o danneggiati nelle consecutive guerre a Gaza;
33. Ringrazia il Direttore Generale per l’incontro informativo tenuto a Marzo 2015 circa l’attuale situazione a Gaza in relazione alle competenze UNESCO e per il risultato dei progetti condotti dall’UNESCO nella Striscia di Gaza-Palestina, e la invita ad organizzare, appena possibile, un nuovo incontro informativo sulle stesse questioni;
34. Ringrazia inoltre il Direttore Generale per le iniziative che sono già state portate avanti a Gaza nel campo dell’educazione, cultura, infanzia e per la sicurezza dei reporter, ed auspica che continui il coinvolgimento attivo nella ricostruzione dei siti culturali e scolastici di Gaza;
III I DUE SITI PALESTINESI DI AL-ḤARAM AL IBRĀHĪMĪ/TOMBA DEI PATRIARCHI AD AL-KHALĪL/HEBRON E DELLA MOSCHEA BILĀL IBN RABĀḤ /TOMBA DI RACHELE A BETLEMME
35. Riafferma che i due siti in oggetto, situati ad Al-Khalil/Hebron ed a Betlemme sono parti integranti della Palestina;
36. Condivide la convinzione affermata dalla comunità internazionale secondo cui i due siti sono significativi per Giudaismo, Cristianesimo e Islam;
37. Disapprova fortemente l’attuale prosecuzione degli scavi, lavori e costruzioni di strade private per i coloni da parte di Israele e di un muro di separazione all’interno della vecchia città di Al-Khalil/Hebron, che dannosamente influenza l’integrità del sito, e condanna il conseguente impedimento della liberta di movimento e libertà di accesso a luoghi di preghiera. Chiede ad Israele, la potenza occupante, di porre fine a tali violenze in accordo con le disposizioni delle rilevanti convenzioni e risoluzioni UNESCO.
38. Deplora profondamente il nuovo ciclo di violenza, iniziato nell’Ottobre 2015, nel contesto di una costante aggressione da parte dei coloni Israeliani ed altri gruppi estremisti verso i residenti palestinesi, inclusi bambini nelle scuole, e chiede ad Israele di impedire tali aggressioni;
39. Denuncia l’impatto visivo del muro di separazione nel sito della Moschea Bilal Ibn Rabaḥ Mosque/Tomba di Rachele a Betlemme, cosi come lo stretto divieto di accesso ai Cristiani palestinesi e ai musulmani in preghiera presso il sito, e chiede alle autorità israeliane ti riportare il paesaggio all’aspetto originale e rimuovere il divieto di accesso;
40. Condanna profondamente il rifiuto da parte di Israele di seguire la disposizione 185 EX/Dec. 15, che impone ad Israele di rimuovere i due siti palestinesi dal proprio patrimonio nazionale e chiede alle autorità israeliana di agire in accordo con tale decisione.
IV
41. Decide di includere queste materie di discussione sotto il titolo di “Palestina Occupata” nell’agenda della 201^ sessione, ed invita il Direttore Generale a richiedere un rapporto sull’aggiornamento della situazione da ora innanzi.
La maggior parte dei siti definiti luoghi santi sono pura invenzione dei vari clericale religiosi, x fare una cosa giusta dovrebbero spianare tutti e farci dei nigt glub
RispondiEliminaUn po' di verità nella confusione:
RispondiElimina1-Gli ebrei stessi ammettono che la Palestina era già abitata all'loro primo arrivo e si chiamava terra di Canan, e non ci sono i documenti che dimostrano che i Palestinesi sbarcarono in Palestina da Marte
2-Gli ebrei cominciarono a piangere e pregare sul muro del pianto solo nel 1530 dopo laoro fuga dalla spagna e non hanno documenti o prove per dimostrare il contrario, pregavano altrove, come mai improvvisamente nel 1530 scoprirono il muro?
3-Tutti gli archeologi ammettono che le pietre e il tipo di costruzione risalgono al periodo romano (caserma romana?) e non a quello di Salomone, allora sono andati a scavare sotto terra dal 1967 per trovare qualche prova, niente, 50 anni di scavi e nessuna prova.
4-Gli arabi sono di razza semitica, e il termine antisemita per loro non ha segnificato
5-L'Italia si è astenuta nel voto per non essere complice nell'occupazione.
C'è da dire anche che i romani se volevono spianare un tempio, lo facevano veramente e non lasciavano muri in giro, nel passato hanno fatto sparire intere città, Cartagine insegna, quell'famoso muro potrebbe essere stato benissimo una caserma o un tempio romano
RispondiEliminaMuro del pianto moschea da dove Maometto prese l'aeroplano x visitare il firmamento grotta della natività.
RispondiEliminaTutte balle x spillare soldi ai gonzi.
Il solito stronzo futuro premio Nobel della Cultura!Il riferimento all'anonimo delle 20.41 non è assolutamente casuale.
EliminaSe lo è per i musulmani figuriamoci per gli ebrei che pur di avvalorare le loro pretese reinventano la storia e perfino i palazzi ... Apl Arslan
Eliminaal 2357. La profonda analisi del Dott. Kahani merita qualcosa di meglio che le tue righe volgari e odiose. Tu sei il PROVOCATORE
Eliminamaleducato. Dato che non disponi di argomenti ti diletti a litigare.
Te lo dice il troll di servizio, che ha niente a che fare con TUTTI gli anonimi soprastanti.
Ottimo articolo, era ora che qualcuno facesse luce su questa dolorosa vicenda .
RispondiEliminaPer il resto non ho visto e sentito altro che balle spaziali spacciate da tutti i tg ed i giornali di regime.
Fabio
Per la verità, stavolta i suinoisti falsari si stavano arrampicando sugli specchi più del solito: ci ha pensato un maiale toscano a farli passare ancora per vittime
RispondiEliminaHai ragione! Il maiale è stato abbandonato da tutti nello sterco ed è stato recuperato da un
Eliminacinghiale per fare le sceneggiate agli ammerricani!
Speriamo di poterli fare in " Porchetta "!
Kefos93, i sionisti sono come i fascisti e nazisti vanno tutti impiccati
EliminaAcerra io ci metterei bene bene pure i comunisti, che a numero di morti ammazzati e infamie contro le popolazioni controllate non sono stati da meno....anzi!
EliminaAnonimo 0815.Sono tutt'altro che comunista! ma per amore alla verita' storica ti ricordo che le due guerre mondiali, colle decine di millioni di morti, per citare solo uno dei tanti esempi, non furono scatenate dai COMUNISTI!! E il dio dei cattolici ha fatto fuori, solo nel vecchio testamento, piu' di 34000000 di innocenti, incluso il diluvio. Prima di aprire il becco tuffati nella storia !
EliminaIl Dio dei giudei, prego. Quello dei cattolici è un Dio di misericordia e di amore verso il prossimo, ignorante!
Eliminaanonimo 2348. Non hai mai sentito che l'Antico Testamento dei cattolici e' stato scritto o meglio INVENTATO dagli scribi ebrei o aramaici a partire da ca 7 secoli a.C? E che i cristiani, con la Septuaginta, l'hanno ripreso grossomodo ? Il dio di Adamo che ha maciullato 34 millioni di innocenti e' il dio a cui tu inneggi. Ricordati che l'ignoranza non e' un opinione. O la si ha o non la si ha!
EliminaMa cosa intendono con "Palestina occupata"? L'UNESCO ha mai sentito parlare degli accordi di Oslo in cui i palestinesi hanno accettato la sovranità israeliana sull'area C della Cisgiordania mentre loro dovevano governare quella A e B, consegnata gentilmente da Israele in cambio di pace (mai avvenuta). Oppure vogliamo parlare della striscia di Gaza da cui Israele si ritirò e la consegno tutta agli arabi per poi ricevere solo razzi. L'unico territorio occupato da Israele sono le alture del Golan o al massimo anche Gerusalemme est che fu lasciata fuori dagli accordi.
RispondiEliminaIsraele degli accordi di oslo si e' pulito il culo, vai a scrivere menzogne sul corriere sionista
Eliminamettiti l'avatar di Maurizio Molinari e non infettare Frank con le tue putride manacce
EliminaL'unico territorio occupato è l'intera Palestina visto che nelle scritture degli ebrei non possono avere una patria fino all'arrivo del Messia, sfurtunamente per loro il Messia era arrivato e lo hanno ucciso, ma si sa neanche Javeh sfugge ai loro inganni e la patria se la sono fatta, chiudere un intero popolo in una striscia prigione e poi bombardarli con il fosforo di tanto in tanto è un grande segno di democrazia, poi se sparano qualche innocuo razzetto per pura dignità e autodifesa, subito i razzi vengono chiamati missili, a Zapaaa vai a farti una vacanza nella striscia di Gaza per godere della democrazia israeliana
EliminaA zappa, metti il tuo vero nome perchè stai scassando un po' la minchia
EliminaPrendi la Zappa e vai a zappare nel Negev, in mezzo ai tuoi amici sionisti! Vorrei che tu vivessi nella Palestina occupata e umiliata, prima di ragliare.
EliminaNon bisogna nemmeno prendere in considerazione certi commenti, se non che il cappellone mi ricorda Glande Andrea. Bo?
RispondiEliminafrank Fake zappa più filosionista del pover purcel giuliano ferrara
RispondiElimina0703,0040,0302. I soliti o il solito ignorante, che alle dichiarazioni storiche di Frank Zappa , non puo' altro che rispondere con volgarita'.
EliminaSe aveste almeno l'intelligenza di un Grande Andrea! Il troll di servizio!
Ecco un altro sgascia Minchia!
EliminaCom/serv/Sg/13H44
EliminaProfesser, u sc'chisciaa ur buton sbagliaa. S'chüsa! Franz.
Strano:gli antichi Egizi non hanno mai parlato di ebrei/giudei...
RispondiEliminaE chi dice che i giudei sono tornati a Canaan ( tutti gli Ebrei ) quando Canaan era terra gia appartenuta agli Egizi.
Nessuno a mai scritto del " Grande Salomone " del suo Grande Tempio ( forse una grande capanna ) o chi ha mai scritto del Diluvio Universale: chi ha mai scritto del passaggio sul Mar Rosso ?
Emerite cazzate !
;-)
Ho dimenticato le 700 mogli e le 300 concubine !
EliminaMa non erano quelli che derubavano ( Habiru ) i contadini nelle " fattorie "...Mah!
Non ci resta che... ridere...
Kefos ha ragione. Il grande storico greco Erodoto enumera tutta una serie di genti e di popoli dell'antichità. Degli ebrei non c'è traccia, chissà.
Eliminai giudei sono sempre stati "chiagni e fotti" non per niente si sono costruiti un (falso) muro del pianto, già Tacito scriveva che "è provato che gli ebrei sono colpevoli di odio verso tutto il genere umano" non per niente tutti coloro che non sono ebrei sono goym, le regole civili per loro non hanno alcun valore, solo le loro ne hanno, proprio come gli yankees che nella loro storia hanno battuto ogni record di trattati sottoscritti e poi stracciati, non per caso chi governa realmente gli stati uniti d'america e quindi l'intero mondo occidentale sono i sionisti.
RispondiEliminaQuesta bisogna veramente leggerla !
Eliminahttp://reseauinternational.net/pourquoi-jai-abandonne-le-culte/
kefos93, peccato che non conosco il francese...
EliminaÈ scritta da una Signora nata e cresciuta in Israele,ed è destinata ai suoi ex compagni di culto di cui non fa più parte da 25 anni. Li descrive come una setta, vengono indottrinati fin da bimbi a credere di essere i migliori sulla Terra e a credere che fuori ci sia qualcuno che li vuole distruggere. In verità denuncia questa ipocrisia dicendo che la loro società ha i difetti di tutte le altre. Dopo parla della pulizia etnica in corso in Palestina, etc. Etc.
RispondiEliminaIl fatto che troll sionisti ed i loro servi vengono a vomitare bugie e veleno su questo sito non fa che piacere. Molti parlano di verita' storica, ecco andatevi a leggere i libri e le dichiarazioni di, Norman Finkelstein, Noam Chomsky. Bellissimo il video ed i libri di Paolo Barnard. Un consiglio invece di venire a rompere i coglioni su questo sito, andate in un bel bosco trovatevi un bel ramo robusto ed impiccatevi. PS. Possibilmente lontano da noi, perche' la puzza non la vogliamo sentire. Grazie
RispondiEliminaNoto con divertimento che l'imam ha rimosso tutti i post non in sintonia col pensiero unico degli yatollah.
RispondiEliminaQuesto è un blog dove si può insultare chiunque ma non si può dire quanto sono arretrati gli islamici, veri e propri cavernicoli retrogradi.
Di qualunque corrente siano.
EliminaAccidenti al meglio
La soluzione è semplice, scrivi su un blog rabbinico, dove verranno cancellati dal rabbino i post islamici non in sintonia col pensiero unico del Talmud e dove non si può dire quanto sono arretrati i talmudici, veri e propri cavernicoli retrogradi.(ho fatto un copia incolla con piccoli cammbiamenti)
EliminaSolo un piccolo chiarimento, prima del movimento sionista degli anni venti in Palestina c'erano pocchissimi ebrei, si erano sparpagliati sul pianeta per una loro scelta religiosa, poi con il sionismo si sono diretti da ogni dove verso la Palestina solo perchè avevano dei parenti che vivevano lì 2500 anni, anche se poi non è vero perchè la maggior parte di loro sono Kazari di razza indoeuropea e non semiti, e hanno fatto uno stato, e i palestinesi che non si sono mai mossi da lì non hanno diritto ad uno stato.
RispondiEliminaFarouk. Condivido grosso modo le tue righe. Pero', per l'esattezza, " quanti palestinesi autoctoni vivono in quel di Gaza?"
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