C'era un tempo in cui Aleppo non si chiamava Aleppo e tantomeno Halab, ma bensì Yamhad, ed era una cittadina estremamente più piccola consacrata al Dio delle Tempeste Hadad, vi si parlava Amorreo, e dalle sue mura un re semita dominava le vicine città di Carchemish, Irridu, Arpad, Urshu, Ebla, Hama e Ugarit.
Il palazzo di quel Re e il tempio dove onorava i suoi Déi sorgevano sulla più grande altura della città.
Quell'altura, oggi, é conosciuta come La Cittadella di Aleppo.
Occupata da ogni successivo conquistatore della città e della regione, essa contiene tesori archeologici seleucidi, romani, bizantini, arabi e successivi, tanto che nel 1994 nelle ex-caserme ottomane è stato inaugurato un museo di reperti rinvenuti negli scavi della zona.
Adesso dopo anni passati in mano ai sacrileghi takfiri, che l'hanno danneggiata in parte, la Cittadella di Aleppo è tornata in mano alle forze del Governo legittimo.
Speriamo che anche gli antichi Re di Yamhad, ormai polvere da millenni, e i loro Déi dimenticati, siano contenti di questo sviluppo.
l'hanno già liberata dai tafkiri?
RispondiEliminaallora c'è lavoro abbondante per gli sminatori russi come a Palmyra!
Sono già arrivati?
Diverse fonti riportano che l'egitto ha inviato in Syria un'unita del genio sminatori, per affiancare i Russi nella pulizia dagli ordigni abbandonati dai terroristi filo-occidentali, in modo da velocizzare il rientro della popolazione civile.
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