Ancora una volta, con scorno di cervi, orsi, passere ed ornitorinchi (ma la impareranno la lezione una votta o l'altra?) e di vari 'espertoni' tra cui certi vulcanoloeghi, il Comando Siriano ha mostrato tutta la sua abilità abbandonando per poche settimane una posizione del tutto ininfluente e ammazzando nel contempo diverse centinaia di combattenti nemici (combattenti che potevano venire usati contro obiettivi reali e importanti), mentre preparava le forze per un deciso ritorno non solo a Tadmur/Palmyra e nei circostanti campi di gas e petrolio, ma anche oltre, in maniera che la storica cittadina non si trovi finalmente più sulla linea del fuoco.
Obiettivi primari dell'attacco saranno il ritorno delle forze siriane sul Jabal al-Jazal e nel campo gasifero di Al-Maher, che a quanto sembra sarebbero già stati evacuati dall'ISIS, rendendo la loro riconquista una mera 'gita' nelle pianure sassose dell'Est della Provincia di Homs.
Vedremo se i media saranno così pronti nel dare la notizia della liberazione di Palmira come hanno fatto quando l'ISIS aveva ripreso la città.
RispondiEliminaCi vorrà un mucchio di pazienza, sono ancora troppi i fronti aperti, mi auguro che il cambio della guardia a washington sia di aiuto, questi puzzolenti wahabiti senza supporto dai loro amici occidentali sarebbero solo carne da macello.
RispondiEliminauna "gitarella" con 5000 uomini ben armati...che abbiano bluffato come solito,non mi sorprende,quello che mi ha sorpreso ( oltre a me anche russi e siriani) è stata la organizzazione ed il risultato dell'attacco!
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