Grazie al sostegno e al supporto degli amici de "Il Gufo - ENSI", siamo stati nuovamente invitati a mettere la nostra conoscenza della storia recente e passata dell'arena mediorientale a disposizione di quanti vogliano capire il "perchè" di tanti grandi e piccoli eventi di cui abbiamo notizia sempre più immediata grazie ai moderni mezzi di comunicazione.
Questa volta l'argomento è particolarmente impegnativo, visto che attraversa due decenni e si esaurisce all'alba di un terzo, parliamo dell'atroce conflitto che ha dilaniato il piccolo Paese dei Cedri, che ha visto a lungo vicini schierarsi gli uni contro gli altri, spesso con picchi di crudeltà inaudita...e ha visto l'intervento, spesso violento, di potenze straniere, ma venne anche illuminato dall'esempio di umanità e altruismo dato dai nostri soldati, soldati italiani, che dal 1982 all' '84 stazionarono nel paese portando un po' del loro contributo alla ricerca di una pace lontana ma non impossibile e sollievo alle più immediate sofferenze materiali della popolazione.
Come si vede dalla locandina avremo il bene dell'intervento di reali veterani di quel corpo di spedizione umanitario e ci collegheremo in diretta col Presidente della loro associazione, che a distanza di oltre trent'anni tiene ancora uniti coloro che condivisero quella formidabile esperienza.
Invitiamo tutti coloro che ne hanno possibilità a intervenire.
Spett. le Dottor Kahani le invio queste mie riflessioni e le sottopongo ai lettori del blog. Una guerra si vince si con le armi, ma anche con la politica. La guerra di Siria lanciata nel 2012 dai paesi occidentali continua. La Siria non è caduta grazie al sostenuto impegno russo. Le vittorie da alcuni mesi a questa parte sono in aumento, presa di Aleppo, per esempio. Però i paesi occidentali invece che rassegnarsi a venire a patti con Assad e Putin continuano a progettare di continuare la guerra e di cacciare Assad. La cosa è tragica. Infatti il combinato disposto delle ricchezze saudite e della piccola, ma sostenuta nel tempo, ripresa mondiale ridà fiato alle economie occidentali che possono ritornare ad attaccare la Siria. A questo si aggiunge che le riserve di uomini per i jiadisti sono inesauribili sia dall'Europa che dal mondo arabo. Tunisia in testa. Anche se le forze dell'asse della resistenza dovessero riprendere l'est del paese la guerra non finirà. L'occidente non accetta la sconfitta e continua la guerra. La Russia per quanto può tenere. La Francia luogotenente degli USA in Medio Oriente nemmeno se al potere salisse la Le Pen mollerebbe l'osso siriano. Non crede che una spartizione della Siria sia la sola soluzione possibile e in coordinato un ritiro a Mosca della famiglia Assad.
RispondiEliminaDistinti saluti
La spartizione vorrebbe dire che si riconosce al terrorismo jihadista il diritto di esistere e di governare in qualche posto sulla terra, penso che, all'atto pratico, sarebbe troppo persino per regimi criminali e sanguinari come quelli occidentali neocolonialisti, penso anche che nel novero delle nazioni interessate vadano considerate Iran ed Egitto, senza tralasciare la Cina (anche) contro la quale è stata lanciata l'aggressione alla Syria, cioè per impedire al progetto della Nuova Via della Seta di arrivare sulla riva del Mediterraneo, per la Russia e l'Iran è di importanza strategica, al limite della futura sopravvivenza, impedire uno stato salafita in Syria e/o in Irak, riguardo la Marine Le Pen devi correggerti perchè nel suo ultimo viaggio in Libano si è espressa con chiarezza sulla imprescindibilità del Presidente Assad .
Eliminaorazio si conferma lo sfigato dello spazio
EliminaMa gli stati occidentali che rifiatano dopo la crisi economica possono mobilitare milioni di takfiri per procura. Infine non te lo lascio dire che l'Occidente non accetterebbe un regime takfiri in Siria orientale vedi che Al Sarraji leader ben visto dall'Occidente è a capo di una coalizione nella quale ci sono gruppi salafiti e nessuno se ne cura.
RispondiEliminaL'occidente è diviso, ma le opinioni pubbliche non voterebbero per chi lascerebbe risorgere il califfake, l'onda crescente dei populismi ha origine anche da questi sporchi giochi, resi possibili dai media presstitutes a cui però credono in pochi.
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