Le vaste pianure aride a Est del Qalamoun sono diventate da poco più di 24 ore il teatro della prima parte dell'operazione congiunta russo-siriana volta a destrutturare e distruggere ogni residua presenza takfira nella parte orientale del paese.
Rivelata col nome in codice di "Operazione Lavanda" su queste stesse pagine, essa ha preso il via con una decisa avanzata delle forze regolari mobilitate dopo l'imposizione della tregua nella "Zona di De-escalation" del Ghouta Est.
Nella seconda immagine che presentiamo si nota in dettaglio la porzione di terreno conquistata rispetto a quella da cui é partita l'offensiva: finora le truppe di Damasco hanno liberato Khirbat Batmiyat, il Jabal Sabihiyah, l'abitato di Sabah Biyar e lo strategico Checkpoint di Zaza, dal quale mancano 110 Km di strada per giungere al confine irakeno.
Al contrario delle parti orientali delle Province di Hama e Homs, dove si nascondono terroristi dell'ISIS, quest'area era prevalentemente attraversata da bande wahabite di Al Nusra e altre sigle affiliate anche se, essendo prevalentemente una piana pietrosa e arida, queste organizzazioni non potevano certo dire di controllarne il territorio metro per metro.
Tra l'altro dubito che l'FSA controlli quelle oasi fin sotto pAlmyra o verso l'Iraq. Al massimo gruppetti che scorazzano per il deserto,nulla più.
RispondiEliminaOra vedremo la reazione della Nato all'avanzata siriana
L'operazione è cominciata il 9 maggio... :-)
RispondiEliminaIosif Vissarionovic