martedì 1 agosto 2017
Il responsabile della debacle yemenita cerca 'sponde' in Irak per mediare verso Teheran una via d'uscita dal pantano!
Negli ultimi giorni il Ministro degli Interni irakeno Mohammed Jalal Araji e il famigerato "enfant terrible" del clero sciita irakeno, Moqtada al-Sadr, sono stati ricevuti in Arabia Saudita.
Se la visita di Araji può essere vista come un episodio di normale diplomazia (anche se è curioso che sia stato invitato il Ministro degli INTERNI, e non quello degli Esteri), quella di Sadr ha suscitato molto clamore e ha fatto esprimere giudizi avventati e frettolosi ai soliti noti commentatori ansiosi di preconizzare disastri, tradimenti, voltafaccia e quant'altro ai danni dell'Asse della Resistenza.
In realtà l'Arabia Saudita é alla disperata, disperata ricerca di una via d'uscita dalla "palude" yemenita in cui si é ficcata oltre due anni fa con la sua sconsiderata aggressione militare, voluta in primis dall'uomo che ora é il Delfino al trono saudita e di già il governante de facto del paese.
Gli yemeniti hanno iniziato a colpire coi loro missili le strutture petrolifere saudite...senza il petrolio il regno assoluto di Riyadh torna a essere un cumulo di sabbia e sterco di cammello, ai Sauditi serve una maniera qualsiasi per uscire dal vicolo cieco in cui si sono cacciati da soli.
L'Arabia Saudita vede lo Yemen come un teatro di scontro per procura con la Repubblica Islamica dell'Iran.
Nonostante il fatto che gli Iraniani non abbiano esattamente fatto salti mortali per sostenere gli Houthi, fornendo sì aiuto umanitario, ma limitando il sostegno politico a pure prese di posizione diplomatiche e forse qualche minore aiuto militare.
Gli Houthi però hanno pienamente accettato il sostegno politico iraniano, chiedendo ufficialmente che Teheran sia coinvolta in qualunque accordo di pace.
Riyadh non può parlare direttamente con Teheran perché ciò evidenzierebbe troppo la sua bancarotta e la sua sconfitta (già abbastanza evidenti, comunque, a parere dello scrivente).
Da qui gli 'abboccamenti' con personaggi irakeni ritenuti in possesso di buone credenziali con l'Iran.
Da quello che so non mi sembra che Moqtada al-sadr vada molto a genio agli iraniani.
RispondiEliminaE' perché é un cretino
EliminaDa quello che so non mi sembra che Moqtada al-sadr vada molto a genio agli iraniani.
RispondiEliminaE' perché é un cretino
EliminaCol suo esercito del Ma di negli anni 2003-2008 creò più problemi al grande Ayatollah Al Sistani che agli americani.
RispondiEliminaNon è proprio così, ma è sicuro che al sadr è un personaggio piuttosto instabile che pensava che la sua discendenza da una famiglia di importanti chierici sciiti e l'assassinio di suo padre da parte di Saddam Hussein gli garantissero di poter scavalcare la gerarchia di anzianità e prestigio che regola i rapporti tra le figure religiose irakene...
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