In un articolo pubblicato nella giornata di ieri un redattore del quotidiano sionista "Haaretz" analizza, per induzione quale poteva essere il 'piano' saudita una volta scatenato l' "Affaire Hariri" col sequestro e le dimissioni forzate del Premier Libanese, lette in diretta TV su un canale di Riyadh col protagonista evidentemente in imbarazzo nel leggere un proclama completamente diverso dal suo normale stile oratorio (con confusi riferimenti a "mani iraniane tagliate" e altre truculenze più proprie della prosa dei comunicati, guarda caso, sauditi).
Haaretz, per bocca del suo giornalista dà per scontato che la bancarotta dell'azienda saudita degli Hariri (Oger) sia stata 'pilotata' dal Palazzo Reale per avere una potente arma di ricatto nei confronti del Premier libanese (mezzo saudita di nascita e con numerosi parenti nel paese).
La Oger, articola il redattore di Haaretz, era già in passivo per miliardi anche negli anni passati ma il "Re" Khalid Tuwaijiri, potentissimo camerlengo di Re Abdullah (predecessore dell'attuale Re Salman) ripianava allegramente i 'buchi' di bilancio attingendo ai forzieri apparentemente senza fondo del reame (ai tempi in cui il barile di petrolio costava più di 100 dollari Usa).
La maniera particolarmente 'brusca' e violenta con cui Hariri é stato dapprima sequestrato e poi costretto alle dimissioni, suggerisce che nei piani di Riyadh non vi fosse altra intenzione che, farlo dimettere, cercare di infiammare i sunniti libanesi con le dichiarazioni anti-Iran e anti-Hezbollah contenute nel suo proclama di dimissioni, farlo sostituire dal fratello Bahaa Hariri mentre a lui sarebbe toccato un dorato esilio in Europa, probabilmente a Parigi.
Ma di fronte a un piano tanto elementare emergono numerose incognite: possibile che Riyadh pensasse che bastasse una dichiarazione evidentemente forzata in bocca a Saad Hariri per fare 'insorgere' i sunniti libanesi? Possibile che non considerasse possibile un'opposizione della famiglia Hariri e dei dignitari del Movimento Futuro a una 'successione' imposta dall'esterno?
Infatti guarda caso é bastato un discorso di Hassan Nasrallah perché tutti i Libanesi, non solo i sunniti o gli aderenti del Movimento Futuro o dell'Alleanza 14 Marzo, si schierassero vocalmente a chiedere il rilascio del Premier (come si é visto durante la Maratona di Beirut), il resto della famiglia Hariri, poi si é schierato compattamente dietro la seconda moglie del defunto Rafik (Nazika) che é la grande sponsor di Saad (pur non essendone la madre); Bahaa Hariri dovrebbe essere un idiota completo a prestarsi a un ruolo nel quale sarebbe chiarissimo che egli non rappresenterebbe nulla di più del burattino di Riyadh in Libano.
Quindi i casi sono due...o i Sauditi sono ancora più superficiali e rozzi di quanto non li si ritenesse possibile essere.
Oppure tutta questa faccenda non é altro che una manovra diversiva...da cosa dovrebbe 'distrarre' é ovviamente materia di congetture.
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