Interessanti rivelazioni del leader di Harakat al-Nujaba (la milizia sciita irakena attiva sia in Mesopotamia che in Siria) riguardo alla riconquista da parte dei governativi di Bagdad di Kirkuk e delle installazioni petrolifere abusivamente occupate dalle bande curde fin dal 2014.
Sembra infatti che l'assenza di scontri e combattimenti che ha caratterizzato l'avvicendamento sia soprattutto da attribuire agli sforzi del Generale Qassem Soleimani dell'IRGC, l'uomo che con la sua presenza e la sua opera ha fatto, da solo, altrettanto per fermare e sconfiggere l'ISIS (e i piani di spartizione e balcanizzazione del Levante) quanto il corpo di spedizione russo.
Lo Sceicco Akram al-Kaabi, leader di Al-Nujaba non ha peli sulla lingua e dichiara: "Già prima del referendum (la consultazione illegale con cui Barzani sperava di porre tutti di fronte al fait accompli) il Generale Soleimani intratteneva dialoghi con tutte le parti mostrando che un confronto violento sarebbe stato disastroso per tutti".
Le dichiarazioni di Al-Kaabi sono state pubblicate ieri sul quotidiano Al-Akhbar.
Al-Kaabi ha spiegato che Soleimani, mostrando ai capi delle milizie peshmerga che non avevano alcuna speranza di resistere a un'offensiva concentrata delle forze irakene li ha convinti ad abbandonare le loro posizioni senza scontri.
Lo Sheikh ha inoltre accusato Massoud Barzani di cinismo e tradimento nei confronti dei suoi uomini, che sarebbe stato disposto a sacrificare in cambio di un'esposizione mediatica come 'vittima'.
Anche il rappresentante curdo a Teheran, Nazim Dabagh, sarebbe stato coinvolto in questo dialogo.
Una delle note più positive dell'attuale conflitto in medioriente è l'aver conosciuto personaggi di una grandezza esorbitante, quali appunto il Generale Qassem Soleimani e l'indimenticabile Leone di Deir Ezzor, Issam Zahreddine, solo per citarne due.
RispondiEliminaVedo bene il Generale,quando sarà il momento, come nuova Guida Suprema dell'Iran; oltretutto è ora di farla finita con il clero oscurantista.
RispondiEliminaFabio