Al momento dell'avanzata irakena verso Kirkuk il 'governatore' curdo installato nella città irakena quando nel 2014 le bande di Barzani e soci (approfittando dell'avanzata dell'ISIS verso il cuore del paese) la occuparono aveva giurato "resistenza fino alla morte", sfruttando fino all'ultimo ogni occasione per incitare le milizie presenti in città a dare battaglia alle forze del Governo.
Per fortuna (grazie anche agli sforzi del Generale Qassem Soleimani) nessuno scenario di questo genere si concretizzò, i "peshmerga" si diedero al podismo fuggendo rapidissimamente e Najmiddin Karim (questo il nome del sessantottenne 'governatore') si diede a sua volta alla macchia, confermando il ben noto talento 'etnico' della curdaglia per le sparizioni improvvise.
Già, ma dove era finito?
Adesso probabilmente lo si é scoperto, sembra infatti che Karim sia partito verso gli USA, sfruttando il suo passaporto americano che a ogni buon conto teneva nel cassetto, così, come assicurazione.
Generali amici degli americani che abbandonavano città all'ISIS, dignitari con passaporti a stelle e strisce che 'governavano' città abusivamente occupate che erano pronti a immolarle piuttosto che restituirle al legittimo Governo centrale...il piano per la disgregazione dell'Irak mostra sempre di più la propria matrice washingtoniana...ma noi ci chiediamo, c'é veramente da stupirsi, in fondo?
Armiamoci ed andate...
RispondiEliminaSolo una banda di ladri ...
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