Con buona pace di americani, atlantisti, sionisti e compagnia brutta (molto, molto brutta) Mosca e Beijing sono ormai passate dai gesti di cordialità e amicizia alla vera e propria alleanza; un'alleanza che oltre a essere diplomatica ed economica diventa sempre più spesso una sinergia militare, indispensabile per mettere il declinante impero talassocratico di fronte al fatto compiuto della sua sempre più progressiva e inarrestabile irrilevanza.
Una irrilevanza che, oltre che dai colossali progressi missilistici russi e dalla continua introduzione nei ranghi della Marina di Mosca di navi sempre più avanzate ed efficienti, é ulteriormente rimarcata dal sempre crescente livello di coordinazione e integrazione tra le flotte della Madre Russia e quelle del Paese di Mezzo.
In tale contesto le nuove esercitazioni marittime "Mare Unito 2018", annunciate per una data da definirsi dell'anno in corso nel Mar Giallo davanti a Qinqdao (Provincia di Shangdong) suonano come l'ennesimo passo su un sentiero ormai irreversibile.
Il Portavoce del Ministero della Difesa cinese, Colonnello Wu Qiang, ha comunicato che secondo gli accordi in vigore da vari anni tra Russia e Cina terranno un'esercitazione congiunta a vari livelli, con impiego di alcune delle loro unità navali più importanti.
Sarà forse l'occasione per vedere "in azione" (per quanto un'azione simulata) la nuova portaerei cinese "Liaoning"?
Mosca e Beijing hanno già tenuto manovre navali congiunte nel 2015, 2016 e 2017.
Raffineranno?
RispondiEliminaForse voleva dire " affineranno "