I 'bei frutti' dell' "apriamo i porti" e dell' "accogliamoli tutti", cioé le mogli takfire degli sgozzatori dell'ISIS che dopo essere 'mikrate' dall'Europa accogliona verso il 'Califfato delle Mer(d)aviglie' si sono improvvisamente 'ricordate' di avere cittadinanze inglesi, belghe, tedesche, olandesi, francesi, concesse da Governi senza palle e reclamano a gran voce di essere ri-accolte dagli accoglioni di cui sopra sono visibili a tutti.
Bisogna ricordare a che cosa hanno partecipato direttamente o indirettamente queste "puttane dell'ISIS" (e non ho paura o remore a scriverlo, perché questo, e nient'altro, esse sono...).
I corpi di oltre 3.500 persone uccise per mano dell'ISIS sono stati riesumati nella città settentrionale di Raqqah, l'ex baluardo del gruppo terrorista takfiro.
Secondo i rapporti pervenuti, il luogo di sepoltura si trova nel sobborgo di Al-Fukheikha e finora i resti di 120 persone sono stati dissotterrati dalla fossa comune in un terreno agricolo fuori Raqqah.
"Abbiamo sentito resoconti da residenti di Al-Fukheikha che avrebbero visto la gente radunarsi con qualcuno con un vestito arancione", ha detto Turki al-Ali, che supervisiona lo sforzo di recupero.
Il gruppo terrorista vestiva i suoi prigionieri in completo arancione quando li eseguivano.
"Ci sono circa 2500 - 3000 corpi stimati lì, più tra 900 e 1.100 corpi nelle singole tombe, quindi almeno 3.500 in totale", ha detto Asaad Mohammad, un assistente forense del sito.
Ha aggiunto che il luogo di sepoltura è "la più grande tomba da quando l'ISIS è venuto a Raqqah" nel 2014 e che l'identità delle vittime rimane sconosciuta.
Daesh ha stabilito la sua capitale di fatto a Raqqah nel 2014 dopo aver invaso territori in Siria e Iraq. Il gruppo ha commesso alcuni dei crimini più atroci contro civili e forze militari, che hanno scioccato il mondo.
Altre otto fosse comuni sono state già scavate intorno a Raqqah, dove gli sforzi per il recupero sono iniziati nel gennaio 2018.
I sacchi della spazzatura vanno messi in discarica.
RispondiEliminaBam Bam