Comandante della Brigata Golani, il famigerato "reparto latrina" di Tsahal, dove l'esercito dello stato ebraico concentrava tutti gli indesiderabili, i criminali, i sociopati, gli analfabeti dei suoi ranghi é passato di missione in missione, di invasione in aggressione fino ad occupare posti sempre più altisonanti: nel Direttorato operativo dell'IDF, nel Comando militare settentrionale e, infine, nel 2007, é assurto alla carica di Capo di stato maggiore delle forze armate sioniste.
Ma il suo regno é durato meno di tre anni e, dopo un'aspra polemica tenutasi a inizio settembre nel gabinetto governativo di Tel Aviv, Ashkenazi é stato "giubilato" a favore di Yoav Galant, cui il ministro della difesa (il 'laburista' Ehud Barak, alleato incongruo per il likudnik Netanyahu e i suoi sodali dell'ultradestra fascista e razzista) ha accordato il suo favore decidendo di non esercitare l'opzione di confermare il Capo di SM per ulteriori dodici mesi.
Yoav Galant, generalissimo incombente, di fronte ai rappresentanti dei media. |
Amareggiato e deluso, Gabi é andato a ingoiare l'amaro boccone oltreoceano, congedandosi dal collega a stelle e strisce, l'ammiraglio Michael Mullen, sperando forse di trovare presso di lui un po' di maschia e militaresca solidarietà, quella che nei film di guerra si cementa davanti a un bicchiere di bourbon.
Una volta negli Usa, forse ringalluzzito dai flash e dall'entusiasmo della stampa a libro paga dell'AIPAC e di altre estensioni della lobby filoisraeliana Gabi ha perso un po' la bussola e, ansioso di suonare (forse per l'ultima volta nella sua vita) come il "Top Dog" si é lasciato andare ad ammonimenti da sibilla, ovviamente indirizzati contro la Repubblica Iraniana e il suo fantomatico programma nucleare.
Deve esserci rimasto malissimo quando, interrogato a proposito degli allarmi lanciati dall'ospite l'ammiraglio Mullen, col cuore più duro di quello di un Bruto irriconoscente, si é limitato a commentare "...adesso l'attenzione è focalizzata sul dialogo e sul coinvolgimento con Teheran..." tu quoque, Michael!
Ingollando questo amarissimo boccone come 'antipasto' della cena privata offertagli da Mullen e consorte Ashkenazi non ha potuto che chiosare: "Non sappiamo quanto questa linea sia produttiva, ad ogni modo apprezziamo ogni sforzo dei nostri alleati americani".
E questo è quanto.
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