sabato 19 febbraio 2011
I pescatori palestinesi massacrati dalla marina sionista erano inermi e disarmati
Non si placa lo sdegno e la condanna internazionale per l'ennesimo assassinio di lavoratori della Striscia di Gaza; a smentire e confutare con fatti incontrovertibili le disingenue e ipocrite giustificazioni degli aguzzini sionisti, che pretenderebbero di giustificare l'ennesima strage compiuta dalle forze armate più (im)morali del mondo ai danni di vittime innocenti sostenendo che queste fossero in realtà pericolosi "terroristi islamici" arrivano chiari e puntuali i referti medici compilati dai primi soccorritori, che dimostrano con evidenza che nessun genere di arma o esplosivo sia stata rinvenuta nei pressi dei cadaveri dei tre pescatori, massacrati sulla battigia mentre erano intenti alle normali operazioni del loro lavoro.
Un portavoce del legittimo Governo palestinese che regge e amministra l'enclave di Gaza, Sami Abu Zhuri ha riportato: "L'uccisione dei tre pescatori palestinesi mostra tutti i sintomi dell'esecuzione a sangue freddo, é fin troppo evidente che il fine dei killer sionisti é quello di scoraggiare i pescatori dallo scendere in mare, perché con la loro attività contribuiscono a sfamare la popolazione della Striscia. Il loro massacro é stato premeditato dalle forze armate dello Stato ebraico ed essi sono morti non in quanto ipotetici 'terroristi' ma in quanto effettivamente pescatori".
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