sabato 5 febbraio 2011
Palestinesi di Gaza bloccati all'aeroporto del Cairo. L' "ambasciatore" di Fatah si rifiuta di aiutarli!
Dozzine di cittadini palestinesi bloccati all'aeroporto internazionale del Cairo hanno accusato il locale rappresentante dell'Autorità nazionale palestinese (già organo di autogoverno temporaneo palestinese, ora dirottato dalla fazione Fatah), di avere ignorato i loro appelli per venire riportati nella Striscia di Gaza per via aerea.
Secondo quanto raccontano i cittadini abbandonati fra cancelli di check-in e sale d'aspetto le autorità egiziane li hanno maltrattati e angariati fin dal loro arrivo allo scalo: sequestrando i loro documenti, chiudendoli in un ambiente ristretto in un'ala dello scalo totalmente isolata, negando loro l'imbarco su qualunque volo a meno che il rappresentante dell'Anp non si fosse dimostrato disposto a "garantire" per loro.
Costui, Barakhat al-Farrah, si é persino rifiutato di recarsi all'aeroporto, mandando in sua vece un impiegato dell'ambasciata privo di qualunque titolo o autorità e che, incontrando i suoi compatrioti, non ha trovato di meglio che 'redarguirli' per essersi recati in Egitto in un "momento delicato".
La risposta, ovviamente, é stata che molti si trovavano in Egitto ben prima dello scoppio della rivolta e che altri avevano assoluto bisogno di raggiungere il Cairo per i più vari motivi; Omar Siyam, portavoce dei Palestinesi bloccati, ha aggiunto che più a lungo il rappresentante dell'Anp procrastina il suo arrivo e più le sofferenze del gruppo non solo si prolungano, ma aumentano, a causa del continuo arrivo di altri viaggiatori bloccati, che vengono tutti stipati coi primi nello stesso ambiente.
Su suggerimento dei viaggiatori le autorità aeroportuali si sono dette disponibili a noleggiare loro un aereo privato che li porti nei pressi di Rafah, ma, apparentemente, il signor al-Farrah non ritiene ancora necessario scomodarsi per permettere ai 'prigionieri' di far ritorno alle loro case.
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