Un'organizzazione israeliana che si batte per i Diritti dei lavoratori migranti ha sottolineato, in un rapporto rilasciato in occasione della recente Festa della Donna, che la condizione delle immigrate che vivono in Israele, specialmente nell'agglomerato urbano di Tel Aviv, é semplicemente "miserabile" e "totalmente incompatibile con le Convenzioni ONU riguardo l'eliminazione delle discriminazioni di genere".
Escogitato per colpire i Palestinesi, l'Apartheid israeliano si ritorce anche contro i lavoratori immigrati... |
Non é possibile per un lavoratore immigrato venire retribuito in maniera simile a un lavoratore ebreo, le condizioni in cui devono svolgere le loro mansioni sono regolarmente carenti sotto il profilo della sicurezza e della salute; a tutto questo le lavoratrici donne aggiungono un'altissima probabilità di venire sottoposta a molestie e abusi, spesso di natura sessuale.
La presenza di un'attiva e vorace organizzazione criminale specializzata nel traffico di migranti, inoltre, assicura che gli stranieri presenti nello Stato ebraico debbano spesso lavorare per anni e anni soltanto per ripagare gli intermediari e i trafficanti che li hanno condotti lì, spesso tramite il sequestro del passaporto, che li scaraventa in un limbo da cui l'uscita si può verificare solo a prezzo di enormi sacrifici.
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E 'incredibile quello che la gente fare. Perché è bene che essi sono avvertiti da cose come prima.
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