Il Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ha detto che il suo Governo non cesserà di sforzarsi per portare Israele di fronte alle sue responsabilità penali per il proditorio attacco in alto mare alla MV Mavi Marmara, avvenuto circa un anno fa e costato la vita a dieci volontari che stavano portando aiuti umanitari verso la Striscia di Gaza assediata nell'ambito dell'iniziativa della "Freedom Flotilla".
Il Capo della diplomazia di Ankara ha dichiarato in una intervista televisiva rilasciata martedì 17 maggio che il suo paese continuerà nei suoi tentativi fino a quando essi non avranno buon esito: "La Turchia non accetterà alcun cambiamento nel Comitato investigativo internazionale se questo fosse mirato a spostare l'attenzione dalla flagrante violazione del Diritto navale commessa da Israele; quello é il punto della questione e su quello bisogna mantenere puntati i riflettori".
Davutoglu ha affermato che l'unico modo in cui potrebbero ristabilirsi normali e positive relazioni con Israele sarebbe l'ammissione, da parte di quest'ultimo, delle proprie responsabilità nell'attacco e il versamento di congrui risarcimenti alle famiglie dei caduti. Davutoglu ha altresì avvertito Israele di non pensare di poter replicare, a giugno, le proprie imprese piratesche contro i vascelli della "Freedom Flotilla 2 - Stay Human", la nuova iniziativa umanitaria patrocinata dalla ONG turca IHH.
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