Giovani palestinesi di Gerusalemme hanno difeso con successo la terra di proprietà della famiglia Istanbuli da un proditorio tentativo di fanatici ebrei (armati e spalleggiati dal Regime dell'Occupazione sionista) di occuparla illegalmente e trasformarla in uno dei loro "avamposti", le cellule metastatiche della giudaizzazione coatta in corso nella Città Santa, con la regia palese di Tel Aviv e del suo governo di Estrema Destra.
Secondo quanto riportato da Rasem Abdulwahid all'agenzia di stampa Palestine Information Center, i miliziani ebrei, presenti in gran numero, con armi da fuoco bene in vista come loro costume, avevano iniziato a collocare paletti e filo spinato attorno all'appezzamento di terra degli Istanbuli, millecinquecento metri quadri nel sobborgo gerosolimitano di Al-Thawri, nel pomeriggio del 17 maggio, quando, improvvisamente, una folla di giovani palestinesi si é radunata e, lanciando pietre e bottiglie al grido di slogan che incitavano alla Terza Intifada e alla cacciata di tutti gli occupanti degli insediamenti illegali, hanno messo in fuga disordinata gli ebrei estremisti.
Costoro si sono subito nascosti dietro i ranghi dell'esercito sionista di occupazione, che ha iniziato ad aprire il fuoco e a lanciare gas vescicanti contro i manifestanti; ma lo slancio di questi ultimi é stato tanto irrefrenabile da costringere anche l'IDF a fare dietro-front, lasciando la folla di giovani giubilanti in completo controllo della scena: paletti e filo spinato sono stati immediatamente rimossi e la proprietà della famiglia Istanbuli difesa da chi voleva farne un ennesima avanguardia di occupazione e oppressione.
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