Ancorata al porto di El-Arish dopo che le autorità del Cairo le hanno offerto asilo nel loro porto per scongiurare l'eventualità che la marina sionista la attaccasse come già aveva fatto il 16 maggio e in precedenza con altri convogli navali umanitari, potrebbe ora ricevere il permesso di scaricare le sue stive e vederne il contenuto finalmente trasportato a Gaza attraverso il territorio egiziano.
Nella speranza di affrettare il processo decisionale la popolazione di Wadi Gaza ha manifestato tra venerdì e sabato, con marce e sit-in, invitando non solo l'Egitto a permettere l'arrivo degli aiuti umanitari (nella foto, un torrente di Wadi Gaza reso limaccioso dalle acque reflue non trattate), ma anche la Lega Araba e la comunità internazionale ad assumersi responsabilità per la ricostruzione delle infrastrutture di Gaza, devastate dal 'pogrom' militare israeliano del 2008-2009 e dal continuo stillicidio di bombardamenti e attacchi aerei che proseguono mese dopo mese nell'indifferenza generale.
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Intanto i soldati israeliani hanno ammazzato 11 manifestanti siriani pro-palestina.
RispondiEliminaP.s. che è successo a Rafah?
Rafah é rimasto chiuso sabato per 'lavori in corso' che dovevano essere completati entro il giorno di festa (venerdì) ma si sono prolungati.
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