L'inviato ONU per il Medio Oriente Robert Serry ha espresso profonda preoccupazione riguardo alla recente uccisione di due abitanti del campo profughi palestinese di Qalandyia, nella Cisgiordania occupata, per opera di una "squadra d'assalto" dell'esercito sionista, impegnata in un'azione di aggressione e terrore conclusasi, oltre che con i due omicidi, col rapimento di altri due Palestinesi.
Serry ha richiesto che le forze sioniste di occupazione si impegnino a usare il massimo dell'autocontrollo nell'uso della violenza e ad aprire un'inchiesta riguardo alla dinamica degli eventi che hanno portato alla morte dei due civili. Relazionando il Consiglio di Sicurezza in merito l'inviato ha avvertito che il processo politico per la soluzione della situazione palestinese stia ormai da mesi "languendo in un persistente e profondo stato comatoso", che incidenti di questo tipo contribuiscono a rendere irreversibile.
Ha altresì aggiunto che gli sforzi per la ricerca di un terreno comune dal quale far ripartire il dialogo si sono dimostrati estremamente difficili, date le differenze e la mancanza di fiducia tra le parti. I cosiddetti "colloqui di pace" sono in fase di stallo dal settembre 2010, da quando il Governo di Estrema Destra guidato da Benji Netanyahu ha deciso di dare "via libera" ai progetti di ampliamento incondizionato degli insediamenti ebraici illegali costruiti su terra palestinese rubata.
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