Due civili palestinesi sono stati uccisi nel Campo profughi di Qalandia, nella Cisgiordania occupata, in conseguenza di un 'raid con arresti e perquisizioni che é degenerato nella più violenta e blatante aggressione di questi ultimi giorni, "proprio" (e con ogni probabilità non é una coincidenza) in concomitanza con l'inizio del Ramadan, il mese sacro musulmano di digiuno, pentimento e perdono.
Motasim Issa Odwan, di appena 22 anni, colpito alla testa, é morto sul colpo, il proiettile sionista conficcato nel cranio senza alcun motivo apparente: il giovane non era mascherato, non tirava sassi, non protestava, ma era Arabo, e questo nelle "regole di ingaggio" delle SS di Tel Aviv é motivo sufficiente ad aprire il fuoco a ripetizione.
Il secondo morto, rispondente al cognome di Al-Khalifa, (il nome di battestimo non é ancora pervenuto) é stato raggiunto da un proiettile all'addome, che glielo ha squarciato: in preda a tremende sofferenze é stato portato il più in fretta possibile al più vicino pronto soccorso, quello dell'Ospedale di Ramallah; ma, purtroppo, quando lo hanno preso in consegna i sanitari non hanno potuto fare altro che registrare la causa del decesso e le condizioni del corpo.
Un altro abitante del campo profughi, Mahmoun Adwan, é stato ferito da un proiettile israeliano, sparatogli vigliaccamente alle spalle. I cittadini Wajeih Ayman al-Khatib e Manas al-Manasrah sono stati catturati e rapiti dalle truppe sioniste nel corso del raid; le organizzazioni per i Diritti Umani palestinesi e internazionali stanno cercando di capire dove siano stati portati e per quale motivo siano stati fermati e prelevati.
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