Il Brigadier Generale Massoud Jazayeri, Vicecapo di Stato Maggiore del Comando militare unificato della Repubblica Islamica ha evidenziato in una recente intervista come la "febbre" di vendite militari dagli stati occidentali a Israele e alle autoritare monarchie del Golfo Persico sia segno evidente dell'indebolimento delle forze imperialiste nell'area che cercano quindi di "puntellare" i loro avamposti nella regione, aumentando il loro potere di ricatto o di repressione.
"Gli sforzi compiuti per equipaggiare le forze armate saudite e quelle di altri emirati petroliferi con l'hardware militare più avanzato sono in linea con l'avanzata delle istanze progressiste e democratiche in tutto il Medio Oriente, che preoccupa non poco un establishment imperialista abituato a imporre il suo volere e a risucchiare per i suoi mercati le risorse energetiche del Golfo a prezzi più che vantaggiosi".
La diffusione di un'artata iranofobia, specie tramite la diffusione di notizie false e tendenziose riguardo il programma nucleare civile di Teheran fa parte di questa strategia di contenimento, che passa proprio dal rinforzo alle monarchie più corrotte e invise alle loro stesse cittadinanze, quelle col peggior record di abusi e violazioni dei diritti umani, nei confronti delle quali però media e agenzie occidentali, nella loro terminale ipocrisia chiudono occhi ed orecchie.
"Gli sviluppi rivoluzionari in atto nella regione indicano che, molto presto, questi avanzati arsenali militari passeranno dalle mani dei lacché dell'occidente a quelle dei loro più implacabili critici ed avversari, esattamente come é avvenuto in Iran con gli arsenali dello Scià di Persia, caduti in mano alle forze rivoluzionarie all'indomani della sua cacciata da Teheran".
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