Adesso un appello di identica natura arriva anche dal gruppo europeo per i Diritti umani EIRWS, European Initiative for the Removal of the Wall and Settlements, il cui Segretario Amin Abu Rashid (foto sopra) ha a sua volta accusato la Alstom "di aver direttamente contribuito con i suoi lavori a facilitare il disegno sionista di cambiare la realtà demografica di Gerusalemme, in diretto contrasto con le raccomandazioni del Diritto internazionale). Il regime ebraico infatti occupa Gerusalemme Est militarmente e le leggi internazionali proibiscono alle potenze occupanti di colonizzare o comunque alterare il makeup etnico delle zone occupate.
Abu Rashid ha messo in guardia la Corte di Saoud dal proseguire rapporti commerciali con la Alstom anche perché se lo facesse le compagnie concorrenti si vedrebbero a loro volta incoraggiate ad allacciare rapporti commerciali con l'occupazione sionista, in un momento in cui é anzi vitale intensificare la campagna di boicottaggio e disinvestimento in maniera da colpire l'Apartheid israeliano con particolare forza, visto il momento di stagnazione economica che sta costringendo diverse compagnie israeliane alla liquidazione o alla riduzione delle attività.
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