giovedì 13 ottobre 2011

Il regime sionista restituisce i resti di un militante del DFLP ucciso nel 1976!


Rispetto alle altre due 'capitolazioni' israeliane, riguardanti la liberazione di oltre 1000 prigionieri politici e le scuse ufficiali all'Egitto per l'uccisione delle guardie di confine certo questa notizia é meno dirompente ma, a nostro parere, non meno degna di venire diffusa e commentata: negli scorsi giorni le spoglie di un militante del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, trattenute dal regime dell'occupazione dopo la sua uccisione per ben 35 anni sono state riconsegnate ai suoi congiunti e poste a riposo nella città cisgiordana di Nablus.

Hafith Muhammad Waheed Abu Zant nacque nel 1953, figlio di profughi della Nakba, e fin da ragazzo si interessò all'attività politica e alla Resistenza entrando eventualmente nel DFLP; addestrato militarmente, prese parte con altri quattro compagni a un'operazione contro le forze sioniste di occupazione nella Valle del Giordano nel 1976; tre dei cinque componenti del commando (lui stesso, Mashur al-Aruri e Khalid Abu Ziyad) trovarono la morte in uno scontro a fuoco. I corpi di Aruri e Ziyad vennero restituiti dopo poco alle rispettive famiglie, non così quello di Abu Zant, che nella sua ultima battaglia aveva ucciso diversi nemici e che venne interrato nel cosiddetto 'cimitero dei numeri', dove l'esercito del regime ebraico tiene i resti dei combattenti della Resistenza.

Restituite dopo tre decenni e un lustro, le spoglie mortali del coraggioso militante sono state trasportate con un solenne corteo funebre fino al Cimitero Occidentale di Nablus, dove riposano gli altri martiri della Resistenza. Un'orazione funebre e una preghiera collettiva hanno accompagnato la loro inumazione; il popolo di Palestina non dimentica chi ha dato tutto per la sua Causa, non dopo trentacinque anni, non dopo sessanta e, se la lotta e la Resistenza dovessero ancora continuare per decenni, nemmeno allora.

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