Un altro drone senza pilota americano si é schiantato al suolo a sud della Somalia (ormai diventata un vero e proprio cimitero per questi velivoli telecomandati, da quando nei loro cervelli elettronici hanno iniziato a insinuarsi virus e malware di sospetta origine cinese), precisamente nei pressi del confine tra l'ex colonia italiana e quella ex-britannica del Kenya.
L'apparecchio, probabilmente decollato proprio dall'ex possedimento di Sua Maestà britannica, sarebbe precipitato nei dintorni del porto di Kisimayo, secondo quanto confermato indirettamente da un ufficiale dell'Esercito somalo. Pare che il drone stesse agendo in sostegno alla presenza militare keniota al di là del confine. I militari di Nairobi, infatti, sono da tempo diventati la nuova 'longa manus' dell'imperialismo angloamericano nell'area, sostituendo gli Etiopi che anni addietro, dopo un disastroso periodo di occupazione militare del vicino paese (una volta rivale per la supremazia nel Corno d'Africa, ai tempi di Menghistu e di Siad Barre), batterono in ritirata a causa delle gravi perdite inflitte loro dai guerriglieri musulmani.
Tuttavia, forse memore di quanto la presenza militare etiope avesse alienato al "Governo centrale" le simpatie della popolazione il Presidente somalo (pure appoggiato dalle potenze imperialiste) Sheik Sharif Ahmed ha dichiarato più volte la propria contrarietà alla presenza militare keniota su suolo somalo. Tuttavia, come i nostri lettori possono bene immaginare, il mezzo keniota Obama se ne fa assai delle opinioni e delle preferenze del Presidente Ahmed.
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