giovedì 27 ottobre 2011

Un altro drone-assassino di Obama precipita in terra d'Africa, la Somalia sempre più "tabù" per i robot del Pentagono!

Nome da fantascienza per i robot-assassini del Pentagono, che cercano di richiamare alla mente l'alieno dell'omonimo film di J. McTiernan
 Il Colonnello Aden Dheere, delle forze armate somale, ha riferito che un ennesimo 'Predator' a stelle e strisce (siamo ormai oltre la dozzina), si é schiantato a terra alla periferia della cittadina di Dhoobley, situata circa a venti chilometri dal confine keniota e a 500 Km dalla capitale Mogadiscio. L'impatto, risultato nella totale distruzione dell'apparecchio, probabilmente fatto saltare in aria dai suoi 'controllori' una volta che é sparito dal radar, si sarebbe verificato nelle prime ore di mercoledì 26 ottobre.

Circa 15 soldati somali sarebbero rimasti coinvolti nell'esplosione, riportando ferite che vanno dal lieve al critico (in quattro casi); tutti i feriti sono stati portati in territorio keniota e sarebbero ora curati nell'ospedale più vicino. Il Kenya é diventato il Pakistan del Corno d'Africa, fornendo appoggio logistico e retroterra alle missioni imperialistiche di Washington, tra cui anche gli aereoporti dove vengono stoccati e fatti decollare i robot assassini volanti.

Il giorno precedente, martedì, 30 persone sono state massacrate e oltre 100 ferite dagli attacchi portati ad Afmadow questi bombardieri radiocomandati, di dubbia utilità nella lotta contro le milizie Al-Shabab, ma imbattibili quando si tratta di colpire scuole, ambulatori, mercati, carovane di profughi e altri obiettivi civili.
Anche questo Predator precipitato sembra essere rimasto vittima dell'epidemia di malware che recentemente ha contagiato i cervelli elettronici degli UAV americani, su cui abbiamo recentemente riferito.
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