"Fatah non ha mai riconosciuto lo Stato israeliano, né ha alcun progetto o intenzione di farlo"; inizialmente, quando la notizia ci é passata sotto gli occhi per la prima volta, abbiamo subito pensato a un refuso, immaginando che, vista la frequenza con cui le sigle delle due maggiori organizzazioni politiche palestinesi si affiancano e si intrecciano negli editoriali di politica estera e nei 'lanci' delle agenzie di stampa internazionali, le dita distratte di qualche giovane dattilografa fossero inconsciamente 'scivolate' componendo il nome della fazione di
Mahmoud Abbas in luogo di quella di
Khaled Mishaal.
Invece no.
Con nostro stupore abbiamo verificato che la frase era stata riportata correttamente e che a pronunciarla era stato
Azzam Al-Ahmad, membro del Comitato Centrale di Fatah, durane una intervista rilasciata al quotidiano indipendente egiziano
Al-Masry al-Youm, come risposta alla domanda se Fatah stesse esercitando pressioni al fine di ottenere il riconoscimento dello Stato ebraico da parte del Movimento musulmano di Resistenza, col quale
la fazione di Abbas ha recentemente firmato al Cairo un protocollo di riconciliazione nazionale per porre termine a quasi quattro anni di frattura seguita al tentativo di rovesciare con le armi il risultato delle elezioni regolarmente vinte da Hamas.
Ahmad si é quindi lanciato in un capzioso distinguo tra il riconoscimento di Israele prontamente elargito dai dirigenti di Fatah in quanto capi dell'Anp e quello, a suo dire mai concesso, dai dirigenti di Fatah...in quanto dirigenti di Fatah! Giocando sul filo del sofisma come un consumato 'Dottor Sottile' il cacicco di Fatah ha cercato di 'spiegare' all'esterrefatto cronista (e alle centinaia di migliaia di lettori dell'intervista) come Fatah in quanto partito politico non avesse 'mai' riconosciuto Israele e non avesse alcuna intenzione di farlo, anche perché "come noto...soltanto entità statali o a cui viene riconosciuta dignità di Stato possono riconoscere altri Stati".
Con questa pappagallesca citazione de
gli argomenti portati da Ghazi Hamad oppure
da Abu Marzouk per spiegare l'assoluto rifiuto di Hamas di "riconoscere" anche in via teorica l'esistenza e/o la legittimità dello Stato israeliano il giochino di Azzam al-Ahmad ha mostrato definitivamente la corda; evidentemente imbarazzati da quattro anni di servile collaborazionismo con Israele davanti ai cosiddetti 'tavoli della trattativa' (i cui sordidi dettagli sono stati a sufficienza rivelati
con la pubblicazione da parte di Al-Jazeera delle cosiddette "Palestine Papers") i leader di Fatah cercano disperatemente di ricostruirsi una posticcia 'verginità' giocando sul distinguo tra Anp in quanto 'entità proto-statale' e Fatah in quanto 'partito politico', sorvolando sull'identità de facto che esisteva tra l'una e l'altra (essendo basilarmente l'Anp il 'vestito' indossato da Fatah quando andava a "trattare" con Israele).
Infatti il tentato Colpo di Stato del 2007 aveva il suo razionale proprio nella volontà di impedire che l'Anp diventasse qualcosa di 'altro' rispetto a una mera e semplice estensione di Fatah come
risultato della potente affermazione elettorale di Hamas alle consultazioni supervisionate da ONU e UE, il cui risultato non lasciava dubbi sul fatto che il Movimento musulmano avrebbe potuto governare l'Autorità nazionale palestinese anche senza cercare nessun accordo con Fatah, avendo ottenuto una maggioranza assoluta di seggi al Consiglio legislativo.
Ci stupisce che Azzam Ahmad abbia provato questo 'giochino' dialettico in una intervista con un quotidiano egiziano; lo avesse tentato con un periodico occidentale, gli sarebbe anche potuta andare bene, tanto poco e male informato dai 'liberi e democratici' media filosionisti é il pubblico europeo (per non parlare di quello yankee), ma siamo certi che la maggioranza dei cittadini egiziani si ricordino con dovizia di particolari i baci e gli abbracci senili che Mahmoud Abbas e Hosni Mubarak si scambiavano in occasione di visite e meeting e quanto saldamente Fatah si dichiarasse fedele al campo pro-occidentale e filosionista quando il suo potere sembrava decisivo e impossibile a sfidarsi: si fossero dichiarati indisponibili a riconoscere Israele allora!
Esattamente come una verginità ricostruita chirurgicamente non é altro che un lembo di pelle, una spina dorsale spuntata in fretta e furia dopo la sigla del protocollo per la Riconciliazione nazionale non offre alcuna garanzia di mostrarsi solida e resistente alla prova dei fatti.
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