lunedì 20 febbraio 2012

Nuovi dettagli sulle sentenze capitali inflitte alle spie libanesi che passavano informazioni al Mossad!


Abbiamo segnalato nei giorni scorsi che un cittadino libanese di nome Haitham Sahmarany, ex-sottufficiale della Sicurezza Interna, era stato condannato a morte per spionaggio a favore di Israele; attività che avrebbe portato avanti dal 2004 fino al momento del suo arresto da parte delle autorità del Paese dei Cedri, nel 2009. Adesso siamo venuti a conoscenza di circostanze e particolari più dettagliati riguardo alla vicenda e, constatato il vivo interesse che la notizia originaria aveva suscitato nel nostro pubblico, veniamo prontamente a fornirgli un aggiornamento.

Haitham Sahmarany operava di concerto con la sorella, Sahira Sahmarany, con la moglie Raghida Daher e con il cognato Mohammed Amin Khazaal; come diverse celebri "talpe" della storia dello spionaggio aveva trasformato la famiglia in una casalinga, forse, ma sicuramente efficiente cellula di intelligence. La sorella di Sahramarany e il marito di lei vivevano nel regime sionista fin dal 2000, quando la Resistenza cacciò gli occupanti dal Sud del Libano. Anch'essi sono stati condannati a morte, ma in absentia, la condanna penderà sulle loro teste e verrà eseguita solo se le autorità giudiziarie libanesi riusciranno a metterli in stato di arresto.

La moglie di Sahmarany, Raghida Daher, é stata invece condannata a due anni di lavori forzati per complicità nelle attività spionistiche del marito. Tutte le sentenze sono state emesse dalla Corte Militare Permanente presieduta dal Brigadier Generale Nezar Khalil, che, consegnando i verdetti, ha così concluso la sua carriera, avendo raggiunto l'età della pensione proprio in questi giorni.
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