Ma ora, forse per la difficoltà di individuare un simile profilo, forse per l'incongruo annuncio della candidatura del "Berja di Mubarak", Omar Suleiman, le intenzioni della Fratellanza potrebbero stare per cambiare più o meno radicalmente e una decisione definitiva si potrebbe avere entro questo fine-settimana. Tra le quattro opzioni in ballo: A) nominare un candidato della Fratellanza, B) non sostenere nessuno dei candidati e lasciare libertà di coscienza all'elettorato, C) dichiarare il proprio sostegno a un candidato esterno, D) convincere un personaggio pubblico a 'diventare' il candidato dell'Ikwhan sembra che per ora le più gettonate siano la A) e la C).
Nel primo caso la dichiarazione originale sarebbe smentita su tutta la linea ma la possibilità di controllare sia il Parlamento (dove l'FJP ha il 47 per cento dei consensi) e potenzialmente il Palazzo presidenziale (visto che un candidato sostenuto dalla Fratellanza avrebbe ottime possibilità di vincere, ma dovrebbe poi tenere in considerazione il potente 'sponsor' in quasi tutti i suoi atti e le sue decisioni) deve sembrare molto allettante, certo più di avere un ex-membro dei Servizi di Mubarak come 'contraltare' al potere dell'assemblea eletta.
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