Gli attivisti stranieri di solidarietà con la Palestina tenuti illegalmente in custodia dalle autorità sionaziste hanno deciso di dare il via a uno sciopero della fame per protestare contro la detenzione e la loro prevista deportazione dai territori occupati dal regime ebraico; lo ha riportato nelle scorse ore la Fondazione Dameer per i Diritti Umani, dopo avere confermato che i propri legali avevano visitato la prigione di Ramleh dove questi ultimi vengono tenuti in violazione delle più basilari norme di Diritto Internazionale riguardo la libertà di spostamento e la libertà di manifestare le proprie opinioni.
Gli avvocati della Dameer hanno intervistato otto cittadini britannici che sono stati detenuti al loro arrivo all'aeroporto di Lod, sottoposti a perquisizioni non necessarie e hanno avuto i loro effetti illegalmente confiscati; sono quindi stati sottoposti a interrogatori separati e non hanno potuto effettuare le telefonate a cui avrebbero avuto diritto, come "punizione" per il loro sciopero della fame iniziato il giorno stesso della loro detenzione illegale.
Dameer invita la comunità internazionale a esercitare pressione politica e morale sul regime sionista per cessare queste sue attività illegali e consentire a chi lo desideri di recare il suo sostegno e la sua solidarietà al popolo di Palestina.
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