Lo scorso 30 aprile il Portavoce del Supremo Consiglio di Giustizia irakeno Abd el-Sattar Bayrakdar ha dichiarato che: "Tra i moltissimi crimini di cui Hashemi e i suoi complici dovranno rispondere si contano anche gli assassinii di ben sei magistrati, quasi tutti di Bagdad". Circa 73 ex-guardie del corpo di Hashemi sono in carcere al momento, al contrario del loro ex-datore di lavoro che si é rifiugiato prima tra i Curdi e poi é scappato in Arabia Saudita e in Qatar e poi é arrivato in Turchia, mendicando protezione da quei tiranni venduti all'imperialismo che ha sempre servito con le sue operazioni criminali.
Hashemi anziché affrontare coraggiosamente le accuse ha preferito fuggire all'estero, non prima di aver cercato di inficiare la regolarità del procedimento giudiziario contro di lui chiedendo incongruamente che si celebrasse in Curdistan (dove egli conta molti alleati) anziché a Bagdad, ma la sua illogica richiesta é stata seccamente rigettata. Tra le altre vittime della Killer Elite di Hashemi si contano il Direttore Generale del Ministero della Sicurezza Nazionale, un alto ufficiale degli Interni e un celebre avvocato. Il processo contro l'Ex-vicepresidente latitante prenderà presto il via.
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