Con questa operazione durata anni l'Egitto si é privato di enormi quantità di una materia prima di cui aveva estremo bisogno per il mercato interno o che avrebbe potuti, in alternativa, vendere a prezzi di mercato ricavandone utili favolosi e che invece ha "regalato" al regime sionista arrivando a coprire il 40 per cento del suo fabbisogno energetico e ricevendone in cambio il proverbiale "pugno di noccioline".
Sameh Fahmi, Ex-ministro di Mubarak e il come lui latitante Hussein Salem sono stati per questo condannati a passare tre lustri in carcere, qualora dovessero venire estradati, secondo quanto rivelato dall'Agence France Presse nella giornata di ieri.
Altri cinque imputati, uomini di governo e dirigenti dell'Agenzia egiziana per il gas e il petrolio avrebbero ricevuto pene accessorie variabili tra i 5 e i 10 anni di prigione. Fahmi si troverebbe in Spagna, dove é fuggito negli ultimi giorni della Rivoluzione di Piazza Tahrir, poco prima che Mubarak fosse costretto a rassegnare le dimissioni; Hussein Salem invece potrebbe trovarsi in Marocco, in Arabia Saudita o persino negli Stati Uniti.
Negli ultimi diciassette mesi gli impianti di pompaggio del metano egiziano in Israele sono stati ripetutamente colpiti da attentati esplosivi, portando alla completa interruzione del servizio.
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