La decisione di fare sciogliere il Parlamento era stata forzata sulla Corte Suprema dal Consiglio delle Forze Armate del Maresciallo Tantawi, che sperava in una improbabile vittoria del candidato della restaurazione Mubarakiana Ahmed Shafiq al ballottaggio presidenziale, cui era arrivato grazie a un incredibile sforzo di "voto di scambio" cui avevano partecipato come finanziatori i ricchi emiri del Golfo Persico. Attualmente Shafiq é latitante negli Emirati Arabi Uniti, inseguito da un mandato di cattura per corruzione e malversazione di risorse pubbliche.
Inoltre, Mursi ha decretato che una volta redatta e approvata per referendum popolare la nuova costituzione del paese verranno stabilite nuove regole elettorali e, passati sessanta giorni dalla loro promulgazione, il popolo verrà nuovamente invitato a esprimersi in elezioni politiche. Intanto Mursi prepara anche il suo debutto sulla scena diplomatica internazionale e avrebbe già programmato di recarsi di persona all'apertura dei lavori autunnali all'Assemblea Generale ONU, dove avrà occasione di incontrare molti capi di stato, tra cui l'inquilino nero della Casa Bianca Barack Obama, che si troverà all'ultimo 'sprint' della sua campagna elettorale contro il candidato repubblicano.
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