mercoledì 27 giugno 2012

Commentatori politici dichiarano: "La vittoria di Mursi é un guadagno per i Palestinesi e una nuova sconfitta per Usa e sionisti!"

Secondo le dichiarazioni rilasciate da Kamel Wazni, commentatore politico di origine libanese, nel corso di una sua recente intervista da parte dell'emittente iraniana "all news" PressTV vi sarebbero ben pochi dubbi su come interpretare l'affermazione del capo del Partito di Libertà e Giustizia Mohammed Mursi al ballottaggio presidenziale egiziano, che lo ha portato sulla poltrona più alta del paese col sostegno inequivoco della maggioranza assoluta degli elettori. "Gli Egiziani sono chiaramente ostili e avversi a qualunque genere di rapporto tra il loro paese e l'entità sionista di occupazione della Palestina e vorrebbero 'rivedere profondamente' nel migliore dei casi i cosiddetti Accordi di Camp David firmati da Sadat nel 1979. Il popolo egiziano si sente vicino ai Palestinesi, specialmente ai residenti di Gaza e, se l'Ikhwan e il suo partito vogliono restare in sintonia con gli umori popolari dovranno tenere conto di queste cose". Anche Saeb Shaat, analista residente in Irlanda, concorda sul significato ultimo dell'affermazione di Mursi: il bilancio del potere e dell'influenza in Medio Oriente sta cambiando precipitosamente, ogni mese che passa gli Usa e Israele hanno sempre meno amici e alleati, sempre meno appigli per la loro ragnatela di influenze e interessi, stanno perdendo e stanno perdendo malamente, reagendo in maniera avventata e irriflessiva come mostrano le recenti mosse della Junta militare Tantawi, che ovviamente sono state 'suggerite' dal Dipartimento di Stato Usa probabilmente spinto da qualche burattinaio della Lobby filosionista Usa, che controlla con pugno di ferro le mosse di Madame Clinton. Il candidato della restaurazione mubarakista, l'Ex-Premier Ahmed Shafiq, sarebbe fuggito dall'Egitto in direzione degli Emirati Arabi Uniti poco dopo la dichiarazione della sua sconfitta, ansioso di mettersi sotto la protezione dei corrotti sceicchi del petrolio che fino all'ultimo hanno sostenuto la sua campagna con finanziamenti illegali, bustarelle e voto di scambio, quando ha saputo che la Procura Generale dello Stato al Cairo aveva aperto un fascicolo su di lui per le sue attività sotto Mubarak, sia come Generale, che in seguito come Ministro dell'Aviazione Civile e come Premier. Sembra che approfittando delle sue posizioni di potere e dell'impunità accordata ai membri della "cerchia interna" di Mubarak Shafiq abbia malversato qualcosa come quattro miliardi di lire egiziane, oltre cinquecento milioni di Euro.
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