Il martire, Hassan Yusuf al-Qalaf, era originario del villaggio di Tarut, nella Provincia di Sanabis, nell'Est costiero popolato dalla minoranza sciita che per decenni ha subito ogni genere di discriminazione ed é stata sistematicamente defraudata della ricchezza petrolifera che invece andava ad alimentare le stravaganze e gli sprechi da Ancien Regime della corte saudita di Riyadh. I concittadini del giovane Hassan hanno tenuto una massiccia manifestazione in suo onore, unendo il suo nome a quello di altre icone della rivolta anti-saudita, come lo Sceicco Nimr al-Nimr, ferito e arrestato dai lacché di Riyadh a inizio luglio e Muhammad Shakhouri, giovane attivista arrestato e tradotto nella prigione di Dahran.
La determinazione e il coraggio della popolazione sciita sono proverbiali, basti vedere il successo della Rivoluzione Islamica in Iran, la presa del potere in Libano e in Irak, l'ininterrotta catena di proteste che continuano in Bahrein (nonostante la sanguinosa repressione aiutata anche dal regime saudita). E' chiaro che non é con arresti e omicidi che Casa Saoud può sperare di conservare il trono e, non avendolo capito a 18 mesi dall'inizio delle proteste, sembra sempre più probabile che i giorni del suo predominio e forse l'esistenza stessa di uno Stato chiamato "Arabia Saudita" siano ormai agli sgoccioli.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!
Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.
Nessun commento:
Posta un commento